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Apple si piega al governo cinese, iCloud passa di mano

Dalla fine di febbraio, per ragioni di conformità alle leggi nazionali, i dati degli utenti cinesi di ICLoud non saranno più gestiti dall'azienda di Tim Cook, bensì da Guizhou-Cloud Big Data Industry.

Pubblicato il 11 gennaio 2018 da Redazione

Centinaia di milioni di persone utilizzano l'iPhone, un oggetto marchiato con il logo di un'azienda statunitense ma in buona parte prodotto in Cina. Specularmente, presto nel Paese del Dragone i clienti di Apple utilizzeranno servizi “cinesizzati” in modo da assecondare le leggi locali. La società di Tim Cook ha infatti accettato di cedere a Guizhou-Cloud Big Data Industry, (Gcbd) una società controllata dal governo della provincia di Guizhou, le attività che coinvolgono i dati degli utenti cinesi di iCloud. Non è poco, perché nella nuvola di Apple vengono gestiti, sincronizzati e custoditi tutti i dati, le fotografie e i video che gli utenti scelgono di archiviare nella nuvola, oltre ai dati relativi a App Store Tunes, iTunes, Mail, Drive, iBooks, Apple Pay e altro ancora.

 

Questo mare di dati si trasferirà quindi su data center cinesi, assecondando la legge che impone una gestione “nazionale” dei servizi cloud che coinvolgono i residenti del Paese. In parole povere, una gestione non affidata ad aziende straniere. Eppure gli occhi di Apple potranno continuare a vedere questo oceano di contenuti, dal momento che sia la società californiana sia Gcbd “avranno accesso a tutti i dati conservati nel servizio, anche con il diritto di condividere, scambiare e rivelare una all'altra i dati degli utenti, inclusi i Content, secondo quanto previsto dalla legge”. Se la cosa non dovesse piacere, non resta che cancellare l'account oppure escogitare qualche procedura-scappatoria, come quella descritta da TechCrunch.

 

Difficile, in ogni caso, che Apple presto o tardi non si accorga di questi trucchetti e che non corra a porvi rimedio. A partire dal 28 febbraio, data di inizio del trasferimento, gli utenti potranno infatti scegliere se accettare i nuovi termini d'uso di iCloud oppure scegliere di cancellarsi dal servizio. Non è prevista, invece, la possibilità di restare ancorati ai data center attuali o di sceglierne altri di preferenza. Nel momento in cui i dati di un utente stanno per essere spostati, Apple invierà alla persona interessata una notifica tramite email o tramite iOS.

 

La decisione di Apple giunge a poche settimane di distanza da quella, similare, di Amazon Web Services, mentre una piattaforma social come Linked ha scelto di limitare per i residenti in Cina alcune sue funzionalità, al fine di risultare il regola con la legge. Resta da capire quale possa essere il comportamento di Apple davanti a future, eventuali richieste “scomode” che giungano dal governo cinese, come quella di ottenere una backdoor all'interno dei dati per presunte ragioni di sicurezza nazionale.

 

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