18/04/2019 di Redazione

Assistenti vocali e problemi di privacy per Facebook

L’azienda sta lavorando a un “maggiordomo” virtuale per i propri dispositivi di realtà aumentata e virtuale. Ma nel frattempo emerge un nuovo guaio riguardante la gestione dei dati degli utenti: il social network ha copiato 1,5 milioni di indirizzi email

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Facebook sta lavorando a un assistente vocale proprietario. Le voci inizialmente riportate dalla Cnbc citando la testimonianza di due ex dipendenti del social network sono state poi confermate ufficialmente dall’azienda. “Stiamo sviluppando una tecnologia di intelligenza artificiale che possa funzionare su tutta la nostra linea di prodotti per la realtà aumentata e virtuale, incluse le future versioni di Portal e Oculus”, ha spiegato un portavoce di Facebook a The Verge. L’assistente vocale di Menlo Park sarà quindi presumibilmente diverso da Alexa o Siri, in quanto dovrebbe diventare più una funzionalità di aiuto esclusiva dei propri prodotti. E la novità si differenzierebbe anche da M, l’assistente intelligente per Messenger proposto nel 2015 e ritirato l’anno scorso. Secondo Cnbc, il progetto sarebbe in fase di sviluppo dal 2018 in un laboratorio con sede a Redmond, la città dello stato di Washington che ospita anche il quartier generale di Microsoft.

Il team leader sarebbe Ira Snyder, general manager dei Facebook Reality Labs e responsabile delle iniziative di realtà virtuale e aumentata. La pagina di Linkedin di Snyder riporta anche la qualifica di director per Facebook Assistant, che potrebbe quindi essere il primo nome scelto per la novità smart del social network. Ovviamente questo dettaglio potrebbe poi cambiare in corso d’opera.

È probabile che nuovi dettagli vengano annunciati direttamente dall’azienda tra il 30 aprile e il primo maggio, quando a San Jose si terrà la conferenza per sviluppatori F8. Anche perché nel frattempo Facebook ha un altro grattacapo da risolvere. E, come è successo di frequente negli ultimi mesi, si tratta di un problema legato alla sciatta gestione dei dati degli utenti.

Da maggio 2016 fino al mese scorso sono infatti stati involontariamente caricati sulla piattaforma gli indirizzi mail di circa 1,5 milioni di persone che accedevano per la prima volta al servizio. Fino a marzo la compagnia di Menlo Park chiedeva agli utenti di fornire, come verifica ulteriore, la password del proprio account di posta elettronica.

Nel caso in cui la persona avesse deciso di proseguire, il sistema avrebbe mostrato la notifica “stiamo importando i tuoi contatti”: il processo era irreversibile e l’utente non avrebbe potuto fare nulla per impedirlo. In un secondo momento, però, Facebook aveva deciso di togliere il messaggio senza però disattivare effettivamente la funzione. La copia dei contatti procedeva quindi senza che la persona si accorgesse di nulla.

Contattata da Business Insider, la società californiana ha spiegato che il processo non è più attivo da marzo e che tutti i dati raccolti “per errore” sono in fase di cancellazione. Le informazioni ottenute in questo modo, ha aggiunto Facebook, venivano utilizzati esclusivamente per suggerire nuovi amici da aggiungere e per migliorare la pubblicità mirata.

 

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