06/08/2019 di Redazione

Audio degli smart speaker ascoltati: si può dire di no ad Alexa

Amazon non interrompe il programma di controllo qualità dell’assistente vocale, che prevede l’ascolto di registrazioni a campione, come fatto invece da Apple e Google. Adesso però è possibile negare il consenso.

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Alexa non si offenderà per il rifiuto: da oggi i possessori di smart speaker Amazon Echo possono negare il consenso all’ascolto delle loro registrazioni audio, prese a campione, per fini di controllo qualità e miglioramento del servizio. Risale allo scorso aprile la divulgazione sui media del (fino ad allora segreto) programma di “revisione umana”, nel quale collaboratori di Amazon ascoltano clip audio per valutare la qualità del servizio di Alexa da alcuni punti di vista, per esempio annotando la mancata comprensione dei comandi vocali dettati in particolari lingue o segnati da inflessioni dialettali. Si tratta di un’opera di “supervised learning”, in cui l’intervento umano corregge e migliora le abilità degli algoritmi di intelligenza artificiale.

Poi in luglio, grazie ad alcune soffiate di fonti confidenziali, si era scoperto che Google aveva simili abitudini per il suo Assistant e così Apple per Siri. Tutti e tre gli assistenti vocali, insomma, funzionavano chiedendo il consenso dell’utente ma senza specificare la possibilità che le registrazioni (per quanto rese anonime) venissero ascoltate da persone in carne o ossa. I seguito agli articoli pubblicati da testate come il Guardian e Reuters, le due aziende californiane hanno deciso di interrompere i rispettivi programmi, anche se Google lo ha fatto limitatamente all’Europa per un periodo di tre mese, dovendo assecondare una richiesta del garante della privacy tedesco. Ora il caso è passato al commissario per la protezione dei dati irlandese, che dovrà esaminarlo.

Nel frattempo l’attenzione mediatica ha spinto Amazon a fare anch’essa un passo indietro. Ma la società di Seattle ha scelto una strada diversa: gli utenti dei dispositivi Echo ora, da venerdì scorso, possono negare il consenso all’eventualità di un ascolto delle loro registrazioni. Per farlo è necessario modificare una impostazione di privacy di Amazon (dalla relativa sezione dell’account Amazon) togliendo la spunta alla voce “aiuta a migliorare i servizi di Amazon e a sviluppare nuove funzioni”.
“Teniamo in seria considerazione la privacy dei consumatori e rivediamo continuamente le nostre attività e procedure”, ha dichiarato un portavoce dell’azienda, sottolineando come fosse già possibile esprimere l’opt-out per l’uso delle registrazioni ai fini dello sviluppo di nuove funzioni. Ora la negazione del consenso di estende anche al programma di miglioramento dei servizi. “Aggiorneremo le informazioni fornite ai consumatori per rendere più chiare le nostre pratiche”, ha aggiunto il portavoce.

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