Non solo testo e immagini. O almeno non più. Il servizio Onenote di Microsoft si è arricchito di diverse funzionalità su dispositivi mobili Android e Ios e su computer. Tra le principali novità, la possibilità di registrare audio in presa diretta e inserire poi il materiale nel proprio lavoro, con un semplice tap. Il servizio è disponibile al momento solo su smartphone e tablet Apple e sulla versione Web della piattaforma. Onenote Online dà poi la possibilità di aggiungere qualsiasi file al proprio lavoro, sfruttando l’opzione “File attachment” per inserire tra una nota e l’altra, ad esempio, le slide di PowerPoint o i grafici realizzati con Excel. L’utilizzo di invece Onenote in versione desktop consente ora di aggiungere video prelevati dal Web (al momento solo da Youtube, Vimeo e Office Mix) con un semplice bottone dedicato. Una volta aperta la finestra, è sufficiente inserire l’Url della sorgente e fare click su Ok. Microsoft fa sapere che è al lavoro per aumentare le fonti da cui ottenere i filmati.
Per gli utenti Android l’azienda di Redmond ha invece riservato la funzionalità “badge”, che abilita un piccolo cerchio “galleggiante” sullo schermo (simile a quanto fatto da Facebook con le chat di Messenger) a prescindere dall’applicazione utilizzata. È possibile così accedere a Onenote in qualsiasi momento, senza dover continuamente passare da un’app all’altra: con un paio di tap, per esempio, si possono prelevare immagini e testo dal Web, toccare il cerchio e accedere al servizio di gestione note per incollare il contenuto. La nuova funzionalità è attualmente in fase di distribuzione sui dispositivi Android e potrebbero volerci anche tre settimane per ottenerla, a seconda del proprio device.
Infine, Onenote supporta ora la tecnologia Apple 3D Touch sugli iPhone 6s e 6s+, dando così all’utente la possibilità di accedere a servizi e opzioni in modo più rapido sfruttando l’intensità della pressione sullo schermo. Il 3D Touch è stato introdotto dalla Mela con i Macbook e gli Apple Watch presentati lo scorso marzo, utilizzando però il nome Force Touch. La tecnologia, arrivata poi sugli iPhone, è stata “imitata” anche da Huawei per i suoi Mate S.