10/12/2015 di Redazione

Azure, Microsoft inaugura il “love test” per Linux

Dal 9 dicembre è possibile ottenere una certificazione, tramite esame, sulle proprie competenze nell’implementare soluzioni cloud open source sulla nuvola del colosso di Redmond. È un ulteriore passo dell’azienda statunitense verso l’ecosistema del pingui

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Microsoft ha deciso di mettere alla prova le competenze di sviluppatori e tecnici sulla nuvola di Azure, nel segno però di Linux. Potrebbe sembrare un paradosso, ma non lo è: la strategia del colosso di Redmond è sempre più tesa all’inclusione del mondo open source, di cui l’ecosistema del pinguino è uno degli alfieri principali. Le persone che vogliono dimostrare le proprie abilità in questi due campi, quello di Azure e quello di Linux, dal 9 dicembre possono sottoporsi alla nuova Microsoft Certified Solutions Associate (Mcsa) Linux on Azure certification: questo attestato, creato in collaborazione con la fondazione che si occupa dello sviluppo del sistema operativo open source, verrà consegnato a chi passerà sia il Microsoft Exam 70-533 (Implementing Microsoft Azure Infrastructure Solutions) sia il test Linux Foundation Certified System Administrator (Lfcs).

I due esami, come sottolineato in un blogpost dal gigante di Redmond, “dimostreranno l’abilità del candidato nel design, nell’implementazione e nella manutenzione di soluzioni cloud Linux complesse che traggono vantaggio dalle funzionalità di Microsoft Azure”. Frasi che, fino a quattro anni fa sotto il regno di Steve Ballmer, probabilmente nessuno avrebbe mai osato nemmeno immaginare.

Nessuno dei due test è in realtà nuovo, ma è totalmente nuova la certificazione offerta dall’azienda guidata da Satya Nadella. Attestato che, ovviamente, non sarà a costo zero. L’iscrizione è a pagamento e, per i candidati che ancora non si sentono pronti, Microsoft mette a disposizione corsi online di perfezionamento e di aggiornamento. Sempre previo esborso di denaro. L’esame 70-533 sull’implementazione di infrastrutture Azure, per esempio, è stato attivato il 4 settembre 2014 e costa 150 euro.

È proprio vero quindi che Microsoft ama Linux? Sembrerebbe di sì. Anche se, probabilmente, gioco forza. Perché, secondo John Shewchuk, ingegnere del gruppo di Redmond, attualmente oltre la metà delle immagini che le aziende possono prelevare da Azure Marketplace sono basate su Linux. In questo caso assecondare quello che una volta era un nemico, anzi un “cancro”, conviene sia per soddisfare i clienti sia per portare il proprio verbo aziendale verso altri lidi.

 

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