07/07/2017 di Redazione

Blocco alle frontiere per i nuovi iPhone, la richiesta di Qualcomm

Il chipmaker si è rivolto alla United States International Trade Commission per denunciare l'utilizzo da parte della Mela di sei dei suoi brevetti per le comunicazioni cellulari. A fronte dei mancati pagamenti delle licenze, si chiede il blocco delle imp

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Bandire gli iPhone dagli Usa è la nuova richiesta avanzata da Qualcomm nella sempre più complessa vicenda che la vede contrapporsi a Apple in merito all'utilizzo dei propri modem all'interno dei melafonini. Sei brevetti relativi alle comunicazioni cellulari, usati senza pagare licenze, sono la motivazione della nuova denuncia presentata alla United States International Trade Commission, ovvero all'ente federale che fra le altre cose si occupa di valutare se i beni importati negli Stati Uniti siano conformi alle leggi sul copyright. A lui si chiede di avviare “una investigazione sulle importazioni di Apple che infrangono la legge e, in definitiva, di emettere un Limited Exclusion Order per impedire l'ingresso negli Usa di quegli iPhone e di altri prodotti”. Prodotti che, pur appartenendo a una società californiana, nascono materialmente nelle fabbriche asiatiche di fornitori come Foxconn, Pegatron, Wistron e Compal.

Ricordiamo che la battaglia legale fra Qualcomm ed Apple, iniziata lo scorso gennaio, è duplice: dapprima la Mela aveva additato il chipmaker per violazioni antitrust e pratiche non concorrenziali (a partire dai prezzi esagerati richiesti per l'acquisto dei propri componenti e per le relative licenze), chiedendo un miliardo di dollari di risarcimento e ricarando via via la dose con accuse sempre più pesanti; poi Qualcomm era passata al contrattacco lamentandosi per presunte violazioni di brevetti e per mancati pagamenti, e prendendosela addirittura con i fornitori di Apple, colpevoli di complicità.

Le tecnologie brevettate impiegate senza licenza sugli iPhone, sottolinea Qualcomm, non riguardano elementi essenziali per gli standard di comunicazione callulare e, dunque, non devono rientrare nel principio dell'utilizzo Frand (Fair, Reasonable and Non-Discriminatory). Al contrario, secondo l'accusante, i melafonini hanno fatto leva sulla proprietà intellettuale altrui per migliorare la propria capacità di trasmettere e ricevere dati consumando poca batteria e poche risorse di memoria. Sono diventati più veloci nella connessione Internet, più efficienti dal punto di vista energetico, più abili nella visualizzazione grafica, e tutto grazie a Qualcomm. Per meglio sostenere la propria tesi, l'azienda di San Diego ha pubblicato ieri un'infografica che riassume i benefici dei sei brevetti “scippati”.

 

Infografica di Qualcomm che riassume l'incremento di velocità di trasferimento dati su mobile, frutto delle proprie tecnologie

 

 

Le invenzioni di Qualcomm”, ha scritto il direttore affari legali e societari dell'azienda, Don Rosenberg, “sono cruciali per tutti gli iPhone e si estendono ben oltre i modem e gli standard di comunicazione cellulare. I sei brevetti da noi difesi, parte di un portfolio di migliaia, rappresentano sei importanti tecnologie, ognuna delle quali è vitale per le funzionalità degli iPhone”.


 

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