11/04/2017 di Redazione

La legge del taglione di Qualcomm: Apple accusata per i brevetti

Già oggetto di una denuncia per violazioni antitrust da parte della società di Cupertino, Qualcomm è passata al contrattacco accusando Apple di indebito uso di tecnologie brevettate all'interno di iPhone e iPad.

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L'occhio per occhio, dente per dente di Qualcomm è servito: Apple, da cui lo scorso gennaio era partita una querela per presunte violazioni antitrust con tanto di richiesta di un miliardo di dollari di ricarcimento, viene ora accusata dal produttore di chip di uso indebito di brevetti. Secondo quanto si legge nel documento da 134 pagine depositato lunedì in un tribunale della California, la Mela avrebbe sfruttato per anni tecnologie di Qualcomm all'interno degli iPhone e degli iPad, senza però riconoscere al legittimo proprietario le dovute royalty.

O meglio, più precisamente, Apple avrebbe messo il becco con “dirette interferenze” nei contratti che legano uno dei suoi storici fornitori, la cinese Foxconn, al chipmaker californiano. Avrebbe fatto pressione, insomma, ma anche “violato accordi e attribuito false caratteristiche alle negoziazioni con Qualcomm”.

Il punto di vista della casa madre degli iPhone è diverso, come già descritto nell'esposto depositato lo scorso gennaio, in cui ci si lamentava di scorrette pratiche concorrenziali e di costi di licenza gonfiati. Per simili sospetti, fra l'altro, Qualcomm era già da anni ed è ancora sotto la lente di diversi organismi antitrust, dalla statunitense Federal Trade Commission alla Commissione Europea, fino alla Korea Fair Trade Commission. Da quest'ultima a fine 2016 era giunto l'ordine di saldare una multa da oltre 800 milioni di euro in risarcimento ai produttori di chip concorrenti, ostacolati nell'accesso a tecnologie fondamentali.

In tempi difficili, quindi, Qualcomm è passata al contrattacco. Nel documento depositato ieri si sottolinea come Apple non avrebbe potuto creare l'incredibile giro d'affari dell'iPhone, “catturando oltre il 90% dei profitti nel mercato degli smartphone, senza poter contare su fondamentali tecnologie cellulari di Qualcomm. Ora, dopo un decennio di crescita, Apple si rifiuta di riconoscere il comprovato e costante valore di queste tecnologie”.

 

 

 

Il sunto dell'accusa è che Apple avrebbe “lanciato un attacco globale a Qualcomm, cercando di utilizzare il suo enorme potere d mercato per imporre termini di licenza ingiusti e non ragionevoli. E un ulteriore comportamento viene denunciato: poiché negli Stati Uniti sono commercializzate versioni dell'iPhone con a bordo processori Intel, Apple avrebbe consapevolmente scelto di non sfruttare interamente le prestazioni dei componenti Qualcomm proprio per non far balzare all'occhio la (presunta) differenza di performance.

 

 

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