02/08/2016 di Redazione

Dispositivi medici in un chicco di riso: il sogno di Google e Glaxo

La nuova joint-venture Galvani Bioelectronics fonde gli obiettivi di GlaxoSmithKline (Gsk) e Veriy, la ex Google Life Sciences. Grazie a 540 milioni di sterline di investimenti saranno messi a punto dispositivi medici da impiantare nel corpo, grandi quant

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Alphabet ha una nuova “lettera”, che è poi la medesima della sua principale società, Google: è la “g” di Galvani Bioelectronics, società appena nata da un accordo fra il colosso di Mountain View e un nome altrettanto grande del settore farmaceutico, GlaxoSmithKline. Ma si tratta in realtà ben più di un semplice accordo, poiché Galvani Bioelectronics (dal nome del fisico settecentesco Luigi Galvani, uno dei padri dell’elettrochimica e teorico del processo di galvanizzazione) è figlia di una joint-venture tra Gsk e Verily Life Sciences, la società di Alphabet precedentemente chiamata Google Life Sciences.

I due soggetti vi partecipano con quote rispettive del 55% e del 45%. Obiettivo: far compiere passi da gigante alla biolettronica, un ramo della medicina in cui si utilizzano gli impulsi elettrici per stimolare il sistema nervoso e trattare patologie come l’artrite, il diabete, l’asma, il dolore cronico, l’ipertensioni e le infezioni dell’apparato urinario. A tale scopo si possono  impiegare dispositivi miniaturizzati, impiantati a diretto contatto con i nervi per monitorare, stimolare o inibire gli impulsi.

In questo campo Gsk ha condotto numerose ricerche (una quindicina negli ultimi tre anni) e nel 2013 ha stanziato un premio di un milione di sterline da destinare al team di scienziati titolare del miglior progetto di biolettronica. Nello specifico, l’oggetto della competizione era la creazione di dispositivi miniaturizzati e impiantabili nel corpo umano per il trattamento di patologie. I 25 partecipanti della selezione iniziale, poi ridotta a dieci progetti tutt’ora in corso, sono stati finanziati con un fondo da 5 milioni di sterline.

Le risorse certo non mancano a Gsk e nemmeno ad Alphabet, che fra le sue innovazioni in fatto di dispositivi medici miniaturizzati annovera le lenti a contatto smart per diabetici, già brevettate. A fare da trampolino di lancio alla Galvani Bioelectronics sono previsti 540 milioni di sterline da spendere nel corso di sette anni, mirando all’obiettivo di realizzare nuovi dispositivi da impianto, non più grandi di un chicco di riso, entro il 2023.

 

Le lenti a contatto "smart", con sensore di glucosio incorporato, sviluppate da Verily

 

Inizialmente lavoreranno per la new company una trentina di professionisti, divisi fra scienziati, ingegneri informatici e medici. La società avrà il suo quartiere generale nel Regno Unito e un secondo laboratorio di ricerca a San Francisco, all’interno della sede di Verily. Secondo quanto comunicato ufficialmente, nella joint-venture confluiranno le competenze ed esperienze di Gsk in ambito medico e quelle di Google in fatto di sviluppo hardware e software, miniaturizzazione e analisi dei dati. I primi progetti si focalizzeranno sullo studio dei principi infiammatori, sui disordini metabolici e sui disturbi del sistema endocrino.

 

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