04/07/2016 di Redazione

Facebook allarga i confini grazie alla traduzione automatica

Il social network di Mark Zuckerberg starebbe pensando a un nuovo strumento per poter tradurre i post in diverse lingue. Il tool si baserebbe su un sistema di intelligenza artificiale capace di rendere più preciso il meccanismo e potrebbe arrivare a breve

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Facebook si fa multiculturale. A breve non sarà necessario essere poliglotta per poter caricare sul social network post comprensibili da più utenti di culture diverse allo stesso tempo. La piattaforma di Menlo Park infatti sta testando un nuovo strumento che permette di selezionare le lingue in cui il contenuto verrà visualizzato dai propri contatti subito prima della sua effettiva pubblicazione. Il post verrà quindi tradotto automaticamente e visualizzato di conseguenza dagli altri utenti nella loro lingua madre. Secondo quanto riportato da Mashable, almeno nelle prime fasi il tool sarà utilizzabile soltanto nella versione desktop.

Come del resto spesso accade utilizzando applicazioni di traduzione sul web, la resa potrebbe essere talvolta “maccheronica”. Soprattutto quando si tratta di espressioni  idiomatiche, soluzioni di questo  a genere stentano a tradurre correttamente. E la stessa Facebook ne è perfettamente a conoscenza.

Il problema infatti è riscontrabile nello strumento di traduzione già presente nel social, attraverso il quale era possibile fino a qualche mese fa tradurre il contenuto tramite Microsoft Bing. A maggio si è scoperto che gli algoritmi del gruppo californiano non si avvalgono più della tecnologia sviluppata dalla società guidata da Satya Nadella, che alimentava i sistemi di Facebook sin dal 2011.

La compagnia fondata da Mark Zuckerberg punterebbe quindi a fare un passo avanti; utilizzando un sistema di intelligenza artificiale, l’azienda potrebbe essere in grado di aggiornare di volta in volta il vocabolario e acquisire così idiomi e neologismi propri della lingua.

Il social potrebbe essere in grado di comprendere effettivamente ciò che l’utente vuole esprimere riuscendo nel tempo anche a decifrare il cosiddetto “slang”. Questa è una procedura che richiederà senza dubbio del tempo e si svilupperà proporzionalmente da quanto e in che modo gli utenti utilizzeranno il nuovo strumento.

 

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