30/04/2015 di Redazione

Gartner, mercato Pc senza tregua: prezzi a +10%, acquisti rimandati

Secondo le stime della società di ricerca, quest’anno i vendor di personal computer saranno costretti ad aumentare i listini per compensare l’andamento del dollaro. Consumatori e aziende posticiperanno fino al 2016 circa il 20% degli acquisti, mentre i mo

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Windows 10 non avrà la strada in discesa. Mentre Microsoft è impegnata a illustrare agli sviluppatori tutte le novità dei suoi software durante l’annuale conferenza Build, da Gartner arriva una notizia che certo non farà piacere né a chi vende sistemi operativi, né ai produttori di hardware: i prezzi dei Pc quest’anno saliranno intorno al 10% sia in Europa sia in Giappone. E dunque non sarà un momento propizio per fare nuovi acquisti, tant’è che si prevede un calo del 20% nelle vendite. In sostanza, si comprerà di meno, spendendo di più: a causa del diverso rapporto euro/dollaro, la spesa in Europa Occidentale salirà a 116 miliardi di dollari, con un incremento del 4% rispetto al 2014.

I vendor tenteranno di contenere gli incrementi a listino, resi necessary dagli andamenti valutari e in particolare dal dollaro, la cui forza rispetto alle monete asiatiche e all’euro sta già penalizzando il giro d’affari internazionale di molti colossi tecnologici a stelle e strisce. “I produttori di Pc che vendono in Europa e Giappone, dove il valore delle monete locali è crollato fino al 20% dall’inizio del 2015, hanno poche possibilità di scelta per preservare i profitti”, ha illustrato Ranjit Atwal, research director di Gartner. Per non far lievitare i prezzi, i produttori saranno costretti a proporre configurazioni più modeste, risparmiando sul costo dei componenti e in particolare di memoria Ram, storage e schermi. Ragione per cui il rialzo dei cartellini colpirà soprattutto i modelli Windows, mentre i più “basici” Chromebook continueranno a usare processori low cost e una dotazione minima di Ram e risorse di archiviazione.

 

 

Come reagiranno consumatori e aziende? Evitando o posticipando circa un quinto degli acquisti, come si diceva, specie se diretti su modelli di fascia media e alta. Gli utenti europei e giapponesi interessati a un Pc entry level, con un costo inferiore ai 500 dollari, saranno meno toccati da questa dinamica, mentre gli acquisti di Pc dagli 800 dollari in su saranno rimandati di circa sei mesi. Similmente, in media un’azienda su cinque posticiperà il pensionamento dei computer ancora in uso.

L’annata, in ogni caso, non era partita troppo bene. Poche settimane fa, sia Gartner sia Idc avevano informato sul calo registrato nuovamente, dopo i rialzi di fine 2014, dal mercato dei Pc nel trimestre iniziale, parlando rispettivamente di un -5,2% e di un -6,7% nelle consegne rispetto al pari periodo di un anno prima. Ma entrambe le società di ricerca riconoscevano che nel medio periodo, a fronte di un mercato tablet ormai saturo, le vendite di personal computer (tradizionali o “ibridi”, con tastiera estraibile e schermo touch) sarebbero tornate a crescere.  A quanto pare, si dovrà attendere: la ripresa vera del mercato dei Pc arriverà forse nel 2016, anno in cui Gartner prevede che in Europa Occidentale si spenderanno 117,3 miliardi di dollari. L'anno successivo si scenderà a 113,8 miliardi di dollari: per effetto, si spera, di un calo dei prezzi e non di un calo delle vendite.

 

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