02/09/2015 di Redazione

Hitachi Systems Cbt alla conquista del Vecchio Continente

La società nata dall’acquisizione di Cosmic Blue Team da parte di Hitachi Systems sarà la testa di ponte del colosso giapponese, che mira a entrare con decisione nel mercato europeo dell’Ict. Flavio Radice, presidente e Ceo fresco di nomina di Hitachi Sys

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Flavio Radice guida ufficialmente da poche ore Hitachi Systems Cbt, la società nata dall’acquisizione, lo scorso aprile, di Cosmic Blue Team da parte di Hitachi Systems. IctBusiness lo ha intervistato per capire in quale direzione si muoverà la società e in che modo la multinazionale giapponese potrà supportare il team italiano nell’offerta a valore.

Facciamo un primo bilancio dopo l’acquisizione da parte del colosso nipponico?

Dopo quattro mesi di operatività nella nuova configurazione, posso già dire che i due cambiamenti più evidenti che abbiamo apportato sono una revisione accurata dei processi interni, che ci hanno portato a un sistema di rilevazione delle performance molto più efficace, e una maggiore solidità finanziaria. Stiamo infatti parlando di un partner (Hitachi Systems) che ha “sul campo” 15mila dipendenti, con 3,5 miliardi di dollari di fatturato, per non parlare della capogruppo Hitachi, che muove un giro d’affari mondiale di oltre 80 miliardi di dollari. Al di là di qualsiasi considerazione di carattere tecnico e tecnologico, fare parte di un gruppo così significa potersi muovere con molta più autorevolezza e credibilità nel mondo delle grandi imprese e della Pubblica Amministrazione.

In quali altri aspetti sta cambiando il profilo di Hitachi Systems Cbt?

In previsione di un ruolo sempre più internazionale, stiamo anche modificando il nostro modo di comunicare, sfruttando anche la giusta autonomia che la multinazionale ci ha lasciato. Un lavoro che va di pari passo con l’allineamento della nostra “vecchia” offerta alle best practice del gruppo e alle esigenze di un pubblico più vasto. Fortunatamente, Hitachi Systems ha il profilo di un partner industriale, non finanziario. Ci lascia quindi tutto lo spazio di manovra necessario per compiere la trasformazione che abbiamo in mente, in vista della nuova sfida internazionale.

Questo forse è uno degli aspetti più interessanti dell’acquisizione. Che tipo di ruolo assumerete?

L’acquisizione di Cbt da parte di Hitachi è solo uno dei tanti tasselli di una strategia internazionale volta a rafforzare la presenza in Europa della multinazionale. Dal settore dei trasporti a quello medicale, sono già oltre 150 le aziende del gruppo che operano nel Vecchio Continente. In Italia, tanto per citare il caso più eclatante, c’è stata anche la recente acquisizione di Ansaldo Breda, che da sola conta più di quattromila dipendenti, da parte di Hitachi Rail. Ma tornando al nostro mercato, quello dell’Ict, il ruolo di Hitachi Systems Cbt sarà quello di guida e riferimento, in questo settore, per tutta l’Europa.

 

Flavio Radice, presidente e Ceo di Hitachi Systems Cbt

 

Un ruolo importante e di grande responsabilità. Siete già pronti ad assumerlo?

Come dicevo, stiamo procedendo speditamente ad allineare l’offerta e le competenze. Ma oltre al fronte interno, stiamo anche valutando ulteriori acquisizioni, in Italia ed Europa, per attuare la strategia di penetrazione del mercato. Dal punto di vista dei prodotti e delle soluzioni, WebRainbow è stato oggetto di pesanti investimenti ed è già multilingua e multi-country, così come le nuove soluzioni in ambito security, un settore decisamente strategico nella nuova vision di Hitachi Systems Cbt.

Non è un compito facile, fare da capofila. Su quali valori basate la vostra strategia?

Il fattore umano viene prima di tutto. Chiunque può comprare tecnologia, il know-how invece è merce molto più rara e quindi preziosa. Per questo, parallelamente ai piani di espansione in Europa, abbiamo attivato un progetto di sviluppo sul territorio italiano che prevede da una parte l’assunzione di nuove risorse (dall’inizio dell’anno abbiamo avuto circa 25 nuovi ingressi in azienda) e dall’altra la formazione di giovani talenti che, grazie al programma Hitachi Systems Next Leader Generation appena varato, darà la possibilità a una ventina di persone di entrare nel nostro mondo con un programma di formazione e tutoring.

Un programma di impronta giapponese?

No, un’iniziativa nostra, che Hitachi Systems ha sposato. Ci tengo a dirlo perché, a parte il fattore finanziario, la mentalità aperta dei manager del gruppo, e di conseguenza la forte autonomia operativa che hanno lasciato all’organizzazione italiana, è forse l’elemento più strategico dell’acquisizione. Quello che ci permetterà di conquistare il mercato europeo.

 

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