HP ha annunciato ufficialmente la linea di server Moonshot con Intel Atom, a cui in futuro si aggiungeranno soluzioni con altri processori. Come anticipato diverse volte, si tratta di nuova generazione di server frutto dell'omonimo progetto, indirizzati alle esigenze che sono scaturite dal successo di social, cloud, mobile e Big Data.
Per HP, Moonshot rappresenta la capacità dell'azienda di innovare, di continuare ad essere leader nel settore server tenendo il passo con il cloud e con le tecnologie che si prospettano in forte crescita nell'immediato futuro.
HP Moonshot
L'obiettivo di Moonshot è quello di offrire server con risparmio energetico e costi inferiori a quelli dei prodotti tradizionali, a fronte di prestazioni adeguate alle necessità di questi nuovi settori. Una delle peculiarità di Moonshot è l'hyperscale, che consente di comporre configurazioni hardware e software personalizzati in funzione del carico di lavoro, partendo da una piattaforma composta dal sistema HP Moonshot 1500 e dai server HP ProLiant Moonshot
Ciascun rack è in grado di ospitare fino a 1800 server, e l'ingombro così ottenuto sarà pari a un ottavo rispetto a quello richiesto dalle configurazioni tradizionali. Si potranno inoltre sfruttare in comune la gestione HP Integrated Lights Out, alimentazione e ventole di raffreddamento.
Il primo ProLiant Moonshot sarà basato sul processore Intel Atom S1200 ed è indirizzato alle applicazioni di web-hosting. Per il futuro c'è però una roadmap che contempla anche processori AMD, AppliedMicro, Calxeda, Intel e Texas Instruments.
Meg Whitman
Aprendo il webcast di presentazione il CEO Meg Whitman ha parlato di "brontobyte di informazioni", un modo creativo per descrivere una quantità di dati talmente grande da non poter essere definita con un'unità di misura. L'aumento esponenziale del volume di dati costringerà a costruire datacenter vastissimi, grandi quanto "200 campi di calcio". E in quest'ottica la necessità più pressante sarà la gestione dei consumi.
È qui che entra in gioco Project Moonshot, che consente di costruire server che taglieranno i costi energetici dei datacenter e che faranno allo stesso tempo risparmiare spazio. Fra i primi clienti già acquisiti ci sono Savvis, azienda specializzata nel cloud, e la Purdue University.
L'analista di Barclays Ben Reitzes ha spiegato a Cnet che a parte il beneficio di immagine che portano ad HP, i server Moonshot sono indispensabili per aumentare le entrate della divisione server di HP, che diventerà sempre più centrale nel business dell'azienda man mano che i ricavi dai personal computer dimiuiranno.
Il problema al momento è che sempre più aziende stanno abbandonando la fornitura dai produttori storici a favore della progettazione fai-da-te e dalle forniture direttamente dai produttori cinesi. Un esempio è quello di Facebook.
"I server standard rappresentano il 43% dei ricavi complessivi del settore in cui HP rimane in testa con le maggiori quote di mercato. Crediamo tuttavia che la crescita sia frenata dalle soluzioni fai-da-te. Stiamo vedendo sempre più aziende leader del settore cloud che si servono direttamente da produttori ODM come Quanta e Wistron per l'acquisto dei server, lasciando da parte le soluzioni HP, IBM e Dell".
Secondo i calcoli di HP i server Moonshot rappresenteranno il 15 per cento del mercato entro il 2015.