08/10/2012 di Redazione

Huawei e ZTE fanno spionaggio negli USA?

L'indagine della House Intelligence Committee del Congresso avrebbe trovato le prove che i due colossi cinesi sono una minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Attesa per oggi relazione completa del presidente della Commissione, che ha già e

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Huawei e ZTE, due fra i maggiori produttori cinesi di apparati per le telecomunicazioni, sono state sottoposte negli ultimi 11 mesi a un'indagine da parte della House Intelligence Committee del Congresso Usa, che ha vagliato i sospetti di un'azione di spionaggio ai danni degli Stati Uniti.

Nell'intervento alla trasmissione 60 minutes di CBS News il presidente della Commissione Mike Rogers ha esortato esplicitamente le aziende a "trovare un altro fornitore se si preoccupano per le proprietà intellettuali delle aziende, la privacy dei propri clienti e per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti d'America".

La relazione completa arriverà questa mattina nel corso di una conferenza stampa, ma alcuni organi di informazione, fra cui l'agenzia Reuters, sono riusciti a ottenere delle anticipazioni. Secondo l'agenzia stampa il nocciolo centrale della questione è in alcuni documenti che dimostrerebbero le relazioni delle due aziende con le autorità cinesi. Il timore delle autorità USA è che Huawei e ZTE abbiano creato delle backdoor nei router e switch installati in territorio statunitense per favorire la fuga di informazioni sensibili verso la Cina. 

Stando a quanto scritto da Bloomberg inoltre nel rapporto si farebbe accenno anche a episodi di violazione delle leggi sull'immigrazione, senonché di concussione, corruzione e violazione di copyright. È da sottolineare che da tempo entrambe le aziende coinvolte negano ogni addebito.

ZTE in particolare aveva precisato che le sue vendite negli Stati Uniti sono così basse (il fatturato è pari a 30 milioni di dollari) da non poter materialmente costituire una minaccia per la sicurezza. Anzi, il colosso cinese alza la posta e invita le autorità ad ampliare la portata dell'inchiesta per includere "i maggiori vendor occidentali".

Ricordiamo che anche in Europa è in corso un'indagine da parte della Commissione Europea. In questo caso le interrogazioni vertono su finanziamenti illegali effettuati dal governo cinese a favore dei due colossi del networking nazionali, che praticherebbero una politica commerciale scorretta. L'indagine è ancora in corso.


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