Google, Amazon, Microsoft e Facebook sono fra i maggiori acquirenti al mondo di componenti di rete. Secondo recenti analisi, riportate da Wired, avrebbero però dato il benservito ai maggiori fornitori occidentali - come Cisco, HP e Juniper - per rifornirsi da produttori cinesi e taiwanesi. Per ragioni di costi più convenienti ma non solo. Un atteggiamento che potrebbe verosimilmente portare a un cambiamento importante nell'assetto del mercato del networking e dell'hardware a livello mondiale.
Lo confermano sia un ex-ingegnere di Google, tale J.R. Rivers, sia James Liao, che ha
trascorso due anni come venditore hardware per produttori taiwanesi come
Quanta. "I miei clienti più importanti - spiega Liao - erano queste grandi
aziende con data center, che hanno modi diversi di risolvere i loro
problemi di rete, ma hanno in comune l'allontanamento da grandi aziende di networking come Cisco o Juniper o Dell".
Il
passaggio della fornitura di componenti e apparati di rete dagli Stati
Uniti all'Oriente è uno dei segreti di Pulcinella meglio custoditi della
Silicon Valley, perché tutti ritengono che la strategia d'acquisto di
hardware costituisca un vantaggio competitivo che deve essere tenuto
nascosto ai rivali. Peccato che tutti abbiano avuto la stessa idea nella corsa all'armamento per il cloud computing,
che prevede la fornitura di servizi a una clientela il più ampia
possibile, nel più breve tempo possibile e al minor costo. Quest'ultimo
requisito è quello che ha spinto verso la Cina. E Taiwan.
Ad aggiungere un altro tassello alla questione è proprio Rivers, uno degli
ingegneri di Google che hanno progettato una nuova generazione di
switch di rete per i data center dell'azienda, apparati atti a fornire i servizi
informatici alla base del motore di ricerca e dei servizi Web di Mountain View.
Rivers ha spiegato come gli switch di rete standard prodotti da Cisco e Dell non sono adatti alle esigenze di un sistema delle proporzioni di Google,
che necessita di "un'elevata ampiezza di banda per le connessioni tra i
server e una gestione estremamente scalabile". Il problema è che "i
prodotti tradizionali di networking enterprise non erano adatti, perché a fronte di costi altissimi restituivano comunque sistemi troppo chiusi per essere gestibili su una rete di quelle dimensioni."
Per questo Google lo ha arruolato, e con un team dedicato ha
elaborato progetti proprietari insieme ai produttori asiatici, saltando a piè pari gli intermediari (Cisco e Dell) e rifornendosi direttamente dagli ODM.
Liao conferma in proposito che ormai questo approccio è diffuso in
moltissime grandi aziende, comprese Facebook, Microsoft e Amazon.
Quest'ultima riesce a offrire il più grande servizio di cloud computing a prezzi estremamente competitivi proprio grazie al contatto diretto con i produttori taiwanesi e cinesi e la capacità di sviluppare da sé i progetti di rete.
E questa tendenza è destinata a crescere,
tanto che stanno fiorendo nella Silicon Valley decine di startup pronte
a progettare reti a stretto contatto con i produttori del Far East, su
commissione di grandi clienti e con vista diretta sul cloud.
Uno dei maggiori clienti che non usa più intermediari è Amazon
Molti concordano sul fatto che siamo all'inizio dell'era del web 3.0, quella in cui il cloud computing sconvolgerà le abitudini d'uso dei computer e delle reti così come li conosciamo oggi. Fornitori tradizionali come Cisco, Dell, HP e altri si stanno attrezzando, con acquisizioni e progetti, per fornire ai clienti enterprise quello di cui necessitano.
La situazione che abbiamo appena descritto però evidenzia come i loro servizi siano ancora inadeguati per realtà mastodontiche come Google e Amazon, che hanno portato in casa schiere di ingegneri pur di avere una progettazione di rete all'altezza delle loro necessità. Dall'analisi che abbiamo pubblicato è lampante, infatti, che il problema non è solo una questione di costi, ma di progettazione di reti da svariati miliardi di dollari, che dovrebbero quantomeno soddisfare le esigenze di chi le deve mantenere.