19/07/2017 di Redazione

I Google Glass tornano in vita nella versione Enterprise

Dopo due anni di silenzio, Alphabet ha annunciato un nuovo programma di partnership per portare i visori a un numero sempre maggiore di aziende. Un progetto, quello degli occhiali per la realtà aumentata di Big G, finora molto travagliato.

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Dando ragione a chi sostiene che la realtà aumentata sia adatta soprattutto al contesto aziendale, Alphabet ha infuso nuova vita nel progetto Glass: gli occhiali per l’Ar, dopo varie peripezie che avevano portato la società a ritirarli dal mercato consumer, sono tornati e ora promettono di rendere la vita difficile ai competitor. L’Enterprise Edition di questi particolari computer montati su lenti trasparenti sono infatti in fase di distribuzione a numero sempre maggiore di imprese, che possono utilizzarli per i compiti più disparati: dalla costruzione di parti meccaniche agli interventi di manutenzione. Il laboratorio X di Alphabet, dedicato ai progetti all’avanguardia, può già vantare fra i propri clienti colossi del calibro di Dhl, Ge, Boeing Company e Volkswagen, ma la lista completa include una cinquantina di nomi.

Con un nuovo programma di partnership, appena inaugurato, il gruppo californiano ha intenzione di far conoscere la tecnologia da altre aziende. Le società affiliata ad Alphabet sono una dozzina, con nomi come Augmedix (medicale), Aira (per persone ipovedenti), Succeed (food) e Streye (marketing): tutte software house specializzate nella realtà aumentata che lavoreranno con i laboratori di Mountain View per creare nuove esperienze personalizzate tramite app specifiche.

Dopo due anni di silenzio per Alphabet è quindi giunto il momento di chiudere nel cassetto la versione consumer dei dispositivi, nota come Glass Explorer's Edition, troppo costosa e forse anche troppo in anticipo sui tempi. Le differenze fra le due tipologie di occhiali non sono poche: design e hardware sono stati migliorati per rendere i Glass più confortevoli e la batteria ora dura di più. I prezzi non sono stati specificati, ma trattandosi di una soluzione business è impossibile fare una stima esatta.

 

 

Sul fronte consumer Big G rimane invece impegnata sulle tecnologie di realtà virtuale, molto più mature e pronte per una vera adozione di massa. Anche sui dispositivi mobili. Il gigante a stelle e strisce ha svelato l’anno scorso Daydream, piattaforma di sviluppo Android per la Vr che facilita la fruizione di esperienze immersive unendo smartphone e visori ad hoc. L’azienda ha sviluppato inoltre i Cardboard, display head-mounted economici.

 

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