22/06/2017 di Redazione

Timido update per i Google Glass dopo tre anni di silenzio

Un nuovo aggiornamento software distribuito via Ota risolve alcuni bug, migliora le prestazioni e consente l'accoppiamento via Bluetooth con dispositivi di input. Ma basta per parlare di rinascita del progetto degli occhiali di realtà aumentata?

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Segnali di risveglio per i Google Glass: dopo tre anni di apparente letargo, il dispositivo indossabile di realtà aumentata ha ricevuto un aggiornamento software, che però può appena definirsi tale. Sulla pagina di supporto di questo prodotto, infatti, in modo più che sintetico e generico si accenna soltanto alla “risoluzione di bug e miglioramenti di prestazioni“ e al fatto che con l'update diventa possibile associare via Bluetoth dei dispositivi di input, incluse le tastiere. Non una parola di più. Certo sembrano lontani (e lo sono: tre anni) i tempi in cui giornalisti e blogger macinavano commenti e racconti hands-on, o meglio “eyes-on”, su questa tecnologia davvero innovativa.

Dopo qualche apparizione pubblica dei primi prototipi nel 2012, l'anno successivo una prima versione dei Glass era stata messa a disposizione degli sviluppatori, oltre ad attirare l'attenzione mediatica attraverso eventi hackaton e concorsi per premiare l'idea di applicazione più azzeccata. Riviste come Vogue dedicavano servizi a questo accessorio hi-tech posato sul naso delle modelle, musicisti come i Bon Jovi sfoggiavano un paio di occhiali durante i loro concerti. Ma già nell'autunno del 2013 si diffondeva la notizia che i Glass non avrebbero raggiunto il mercato europeo prima di qualche anno.

Nonostante la montatura firmata Luxottica, gli elevati costi e, forse, l'immaturità del contesto tecnologico di allora hanno poi messo i bastoni fra le ruote a questo prodotto, che ha comunque avuto il merito di scoperchiare nuove possibilità riassunte nell'espressione “realtà aumentata”. Dopo aver rilasciato un ultimo aggiornamento nell'autunno del 2014, all'inizio del 2015 l'azienda californiana aveva quindi deciso di interrompere la produzione e la vendita dei dispositivi, fino a quel momento distribuiti all’interno del Glass Explorer Program. Lo stesso progetto era stato spostato dalla divisione sperimentale di Big G, Google X, a un diverso team di lavoro incaricato di sviluppare la seconda generazione del prodotto.

Abbandonata l'ambizione di creare un fenomeno di massa, da allora si è puntato sul miglioramento delle prestazioni (anche grazie ai processori di Intel) per raggiungere un pubblico di aziende e professionisti e per sviluppare applicazioni verticali per ambiti come la logistica, il lavoro di magazzino, l'odontoiatria e la chirurgia. “Il viaggio non termina qui”, scriveva Google nel 2015, ma da allora non sono più stati distribuiti aggiornamenti software di alcun tipo, mentre l'azienda si è dedicata piuttosto alla realtà virtuale e mista con Project Tango e con i visori low cost Cardboard.

 

 

La comparsa del nuovo update ha quindi prodotto scetticismo fra i commentatori del Web, che giustamente sottolineano la durata epocale (in termini tecnologici) di un silenzio di tre anni. A parte i correttivi e i miglioramenti di prestazioni, è interessante la possibilità di veloci collegamenti via Bluetooth con una tastiera, che faccia comparire sulle lenti un testo digitato. L'aggiornamento può essere installato via Over-the-Air, non appena ricevuta la notifica della sua disponibilità.

 

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