22/11/2017 di Redazione

Il 14 dicembre verrà smantellata la net neutrality

La Federal Communications Commission ha ufficializzato la propria proposta di deregulation, caldeggiata da Donald Trump e dai colossi delle telecomunicazioni Usa. Via libera al Web a “due velocità”, con l’obiettivo di far ripartire gli investimenti. Almen

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“Per circa vent’anni, Internet è cresciuto florido grazie a un approccio regolatorio leggero, stabilito dal presidente Clinton e dal congresso a maggioranza repubblicana. Un framework bipartisan, che ha consentito al settore privato di investire 1.500 miliardi di dollari nella costruzione di reti di comunicazione in tutti gli Stati Uniti. Restituendoci un’economia basata su Internet che è diventata l’invidia del mondo. Ma nel 2015, la precedente Federal Communications Commission si è piegata alle pressioni del presidente Obama. In seguito a un voto che seguiva le indicazioni di partito, è stato imposto un regolamento più stringente su Internet. Quella scelta è stata uno sbaglio. Ha scoraggiato gli investimenti mirati a costruire ed espandere le reti a banda larga, impedendo l’innovazione”.

Con queste parole Ajit Pai, presidente della Federal Communications Commission indicato da Donald Trump, ha scritto la parola fine sulla neutralità della rete per come la conosciamo oggi: in un documento programmatico tanto atteso quanto già noto in precedenza almeno nelle sue linee guida principali, il numero uno dell’organismo regolatorio statunitense ha messo nero su bianco la rivoluzione che attende il mercato delle telecomunicazioni a stelle e strisce.

Stop a un accesso a Internet uguale per tutti, via libera alla deregulation fortemente voluta da Trump con la scusa degli investimenti: i colossi delle Tlc potranno erogare servizi a una velocità differente, a seconda della capacità di spesa dei clienti. Un colpo di spugna che potrebbe diventare effettivo già dal prossimo 14 dicembre, in quanto la proposta di Pai dovrà essere formalmente votata dalla commissione. Che è però saldamente a maggioranza repubblicana.

Nelle prossime settimane aumenterà certamente la pressione di politici, attivisti e cittadini che hanno già fatto sentire la propria voce sin dalla riconferma di Pai alla guida della Fcc. Durante la discussione della nuova proposta, la commissione ha ricevuto qualcosa come 21 milioni di commenti pubblici e gli attivisti Usa hanno letteralmente subissato il legislatore a stelle e strisce con 250mila telefonate di condanna. Senza contare le azioni legali che verranno portate avanti nei tribunali. Lo spiraglio per conservare l’attuale impianto della net neutrality c’è ancora, ma la speranza è ormai poca.

 

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