17/08/2016 di Redazione

Intel apre le porte della propria “fonderia” ad Arm

Il produttore californiano realizzerà nella Custom Foundry chip con core a 64 bit e altri componenti hardware che vengono attualmente utilizzati da aziende come Apple, Nvidia e Qualcomm. Ed è proprio il business generato dalla Mela a fare maggiormente gol

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È un accordo storico, quello annunciato da Intel durante il Developer Forum in corso a San Francisco: l’azienda californiana ha infatti raggiunto un’intesa con Arm, progettista britannico (ma ora in mano ai giapponesi di Softbank) che licenzia un’architettura per processori in diretta competizione con quella di Intel e molto utilizzata soprattutto in ambito mobile (ma anche in altri ambiti, come quello dei server). Il succo dell’accordo è il seguente: il colosso dei chip produrrà componenti basati sull’architettura Arm nei propri impianti, aprendo così le linee della propria Custom Foundry anche alla realtà britannica. Linee produttive che, va ricordato, presentano anche sistemi in grado ormai di realizzare chip a 10 nanometri Finfet. Ma Intel non si è fermata qui, annunciando accordi analoghi con vendor del calibro di Lg Electronics (10 nm), Spreadtrum (14 nm), Achronix (22 nm), Netronome (22 nm) e Altera (14 nm Fpga).

Nel caso di Arm, l’Intel Custom Foundry produrrà chip con core a 64 bit e altri componenti hardware che vengono attualmente utilizzati da case come Apple, Nvidia e Qualcomm. Il business dei processori per mobile, ormai dichiarato morto all’interno di Intel, rientra quindi dalla finestra grazie all’accordo siglato con Arm.

Se è vero che l’apertura della propria Custom Foundry al principale vendor di tecnologia per chip mobili può essere letto come un fallimento per Intel, in quanto la realtà californiana è “costretta” ad affittare nuovo spazio produttivo per generare profitti in questo mercato, è altrettanto vero che altre strade all’orizzonte probabilmente non se ne vedevano. Intel ha ormai perso la sfida con i diretti competitor (Samsung e Tsmc) in campo mobile e ostinarsi nell’inseguimento non aveva molto senso.

Con un mercato dei Pc in continua flessione era necessario inventarsi qualcosa di nuovo: mettere a disposizione i propri impianti a un nome come Arm è certamente una buona idea. Due mesi fa erano inoltre circolate voci su un possibile accordo tra Intel e Apple per la produzione di chip modem per iPhone e iPad, entrambi basati su processori Arm. Ecco quindi che il cerchio per il gruppo di Santa Clara potrebbe chiudersi: Intel potrebbe così prendersi la propria fetta di torta dall’enorme business generato dai dispositivi mobili di Apple.

 

 

Ma non subito. Sembra infatti che la Mela abbia già chiuso un accordo con la taiwanese Tsmc per realizzare i chip A11 a 10 nanometri Finfet, destinati agli iPhone del 2017. Secondo fonti contattate da Digitimes il produttore asiatico avrebbe completato i lavori preliminari sul design dei componenti in silicio e dovrebbe essere in grado di inviare a Cupertino i primi campioni durante il primo trimestre del prossimo anno.

 

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