04/11/2015 di Redazione

Intel Capital corteggia le startup con 22 milioni di dollari

Il braccio finanziario del colosso dei chip ha investito in 11 giovani e promettenti realtà di cinque Paesi diversi. Il gruppo vuole arrivare a destinare mezzo miliardo di dollari alle piccole aziende entro la fine del 2015, con un aumento di spesa del 39

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Ventidue milioni di dollari in 11 startup. È quanto messo sul piatto da Intel Capital, il braccio finanziario del colosso dei chip, con un annuncio ieri durante il sedicesimo Intel Capital Global Summit. L’investimento è parte di un piano più ampio e articolato, che l’azienda sta conducendo da inizio anno e che si concluderà a fine 2015 con mezzo miliardo di dollari investito in giovani e promettenti realtà. Un aumento netto rispetto al 2014, quando la finanziaria di Intel sborsò 359 milioni di dollari in totale. L’interesse del produttore di chip spazia da startup che stanno lavorando a progetti di ricarica wireless, oppure alla digitalizzazione del corpo umano. La prima si chiama Chargifi e ha ottenuto circa 2,7 milioni di dollari per i suoi dispositivi di ricarica che sfruttano la risonanza magnetica per rifornire velocemente di energia i device mobili.

Body Labs, invece, si è portata a casa ben otto milioni grazie ad Api che danno agli sviluppatori la possibilità di accedere a un archivio sterminato di mappature in 3D del corpo umano, ottenute tramite acquisizioni di immagini provenienti da device portatili. Una tecnologia che sta già oggi permettendo a molte aziende di dire addio a macchinari giganteschi ed estremamente costosi.

La lista dei “beneficiari” include anche FreedomPop, che si pone come concorrente (per ora in piccolo) del progetto Google Fi. La startup ha realizzato una tecnologia per dare la possibilità a tutti gli utenti di telefonare e navigare in modo totalmente gratuito, appoggiandosi alle connessioni wireless. Prieto Battery, invece, è una piccola realtà del Colorado che produce batterie ecologiche “a tre dimensioni”, utilizzando una particolare schiuma ottenuta dal rame. La lista completa è disponibile a questa pagina Web.

 

Prieto Battery produce batterie ecologiche in grado di ricarsi in modo ultrarapido

 

Le startup su cui Intel Capital ha deciso di investire provengono da cinque Stati diversi: Cina, Israele, Taiwan, Regno Unito e ovviamente Stati Uniti. Il Paese del Dragone sembra essere quello più interessante per il colosso a stelle e strisce: a settembre la società ha infatti investito altri 67 milioni in otto aziende asiatiche, inclusi due fornitori di soluzioni enterprise (di sicurezza, creazione di app store, backup, eccetera) basate su OpenStack, cioè 99cloud e Awcloud. Le altre sei, invece, operano nell’ambito dell’hardware, ma in settori molto diversi: smartphone, robotica, schermi, pannelli, mezzi di trasporto e così via.

 

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