25/01/2019 di Redazione

Intel cresce, ma la debole domanda di chip spaventa i mercati

Nell’ultimo trimestre del 2018 l’azienda ha riportato ricavi in aumento del 9%, inferiori però alle previsioni degli analisti. Il titolo è sceso in picchiata, coinvolgendo anche Amd e Nvidia, per via di un outlook pessimistico sul prossimo futuro.

immagine.jpg

Intel supera sé stessa, ma non abbastanza. L’azienda ha pubblicato i conti del quarto trimestre e dell’intero anno fiscale 2018, riportando numeri in crescita. Ma non sufficienti per combaciare con le previsioni degli analisti, in particolare per quanto riguarda i ricavi. Il chip maker californiano ha infatti registrato un fatturato trimestrale di 18,66 miliardi di dollari, in aumento del 9 per cento rispetto allo stesso periodo del 2017. Il giro d’affari complessivo del 2018 ha inoltre toccato vertici mai raggiunti, assestandosi a 70,8 miliardi (più 13 per cento anno su anno). Eppure, secondo il consenso di Refinitiv, Intel avrebbe dovuto generare fra ottobre e dicembre almeno 19,01 miliardi di dollari di ricavi. Non solo. A preoccupare maggiormente i mercati sono le previsioni per il trimestre in corso.

Nel suo report, Intel ha spiegato di attendersi un fatturato di 16 miliardi di dollari e un utile per azione (Eps) rettificato di 87 centesimi. Cifre sensibilmente inferiori alle aspettative. Sempre secondo gli analisti di Refinitiv, infatti, il giro d’affari avrebbe dovuto essere di almeno 17,35 miliardi, con un Eps di 1,01 dollari. Una serie di “delusioni” che ha contribuito ad affossare il titolo della società nel dopo mercato, con le azioni che hanno perso anche il 6,7 per cento.

Una flessione che ha scatenato una corsa alle vendite anche su diretti concorrenti di Intel, come Amd e Nvidia, nel timore che i risultati della casa di Santa Clara possano nascondere un rallentamento strutturale della domanda di chip. Nella call con gli analisti, il produttore ha citato la Cina come uno dei principali problemi; le commesse provenienti dal Paese del Dragone, inferiori alle attese, hanno infatti colpito soprattutto il business dei data center.

La vendita di soluzioni enterprise è comunque risultata in crescita nel quarto trimestre, passando da 5,58 a 6,07 miliardi di dollari (più 8,8 per cento). Positive anche le prestazioni del Client Computing Group, in salita del 9,7 per cento a 9,82 miliardi e del terzo business dell’azienda, il Non-Volatile Memory Solutions Group (più 24,5 per cento). In controtendenza invece le performance dell’Internet of Things Group, che ha registrato una flessione di quasi 7,2 punti a 816 milioni.

A volume, però, tutti i prodotti core della casa, vale a dire chip per Pc e server, sono risultati in calo su base sequenziale, mentre anno su anno l’unico macigno sono stati i processori per desktop (meno 8 per cento). A trainare i conti sono stati quindi i prezzi medi di vendita, in aumento dal 2 al 5 per cento a seconda della soluzione (su base sequenziale), mentre rispetto al Q4 del 2017 alcune tipologie di chip, come quelle per desktop, hanno visto i prezzi schizzare verso l’alto del 13 per cento.

 

Fonte: Intel

 

Bob Swan, Ceo ad interim della compagnia, ha comunque gettato acqua sul fuoco, motivando il rallentamento delle grosse commesse dei cloud provider così: “Credo proprio che si tratti di acquisti anticipati rispetto al normale calendario, soprattutto fra i player cinesi spaventati dall’escalation commerciale fra Pechino e gli Stati Uniti. Ma generalmente direi che le prospettive e la salute del settore sono eccellenti. Ci troviamo soltanto in un periodo di metabolizzazione”.

L’azienda californiana sta cercando da oltre sei mesi un nuovo amministratore delegato stabile, in quanto Swan sta mantenendo anche la carica di direttore finanziario. Brian Krzanich si è dovuto allontanare dalla società lo scorso giugno, per aver intrattenuto una relazione consensuale con una dipendente. Le regole di Intel vietano queste tipologie di rapporti. Swan, comunque, si è detto certo che nel prossimo futuro il board riuscirà a trovare la figura adatta per guidare il gruppo.

 

ARTICOLI CORRELATI