Scendono i ricavi (del 4 per cento, ma meno del previsto) e gli utili per azione si comportano bene, con un più 26 per cento anno su anno. Sono questi i due dati principali dell’ultimo report trimestrale di Hp Inc, relativo al Q3 del 2016. L’azienda statunitense ha registrato un giro d’affari di 11,9 miliardi di dollari, inferiore rispetto ai 12,4 dello stesso periodo del 2015, e un Eps pari a 49 centesimi (erano 39 centesimi un anno fa). Battute quindi le previsioni degli analisti, che si aspettavano 11,44 miliardi di ricavi e un utile per azione di 44 centesimi. Scavalcate anche le attese interne della società, che nell’outlook diffuso in occasione della chiusura del secondo trimestre aveva messo nero su bianco un Eps compreso tra i 43 e i 46 centesimi. L’utile netto è stato di 783 milioni di dollari, in progressione positiva rispetto al Q2 ma in flessione (-8,3%) se confrontato con il terzo trimestre del 2015.
Entrando nel dettaglio del report, si nota come la divisione Personal Systems abbia registrato un fatturato piatto (7,5 miliardi, più 2% a valuta costante), con un margine operativo del 4,4 per cento. Il giro d’affari derivante dalle soluzioni per le aziende è sceso di tre punti, mentre quello consumer è risultato in crescita di otto. Il segmento Notebooks è salito del 12 per cento e quello Desktop è sceso del sei.
A preoccupare è la business unit che si occupa della produzione di stampanti, che è risultata in flessione di ben 14 punti e ha incassato circa 4,4 miliardi di dollari. Complessivamente tutta la divisione hardware ha lasciato sul terreno il 10 per cento e il fatturato derivante dalle forniture è calato addirittura del 18 per cento. Hp Inc si è “accollata” proprio il business dei computer e delle stampanti in seguito alla divisione, avvenuta effettivamente a novembre 2015, da quella che oggi è Hp Enterprise, dedita a sviluppare prodotti e servizi per le aziende.
Per il quarto e ultimo trimestre del 2016 Hp Inc si attende un Eps compreso tra i 34 e i 37 centesimi, escluse ovviamente le voci straordinarie: si tratta però di valori inferiori a quanto già si aspettano gli analisti. Per l’intero anno fiscale 2016 l’utile per azione dovrebbe invece oscillare fra 1,59 e 1,62 dollari.