12/09/2011 di Redazione

Lenovo vuole scalzare Dell e diventare numero due

Il presidente dell'azienda cinese: grazie ai mercati emergenti, Lenovo diventerà il secondo produttore mondiale di computer entro la fine dell'anno a scapito del produttore americano, che avanza lentamente a causa dalla crisi negli Stati Uniti e in Europa

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Lenovo intende diventare il secondo produttore mondiale di computer entro fine anno, facendo le scarpe a Dell. Lo cha dichiarato il presidente Liu Chuanzhi, forte della terza posizione conquistata di recente ai danni di Acer (Lenovo sorpassa Acer: terzo posto globale nei PC). L'andamento positivo dell'azienda fa in effetti ben sperare e l'obiettivo è tecnicamente fattibile, considerato che l'azienda cinese è l'unica a mantenere una crescita in doppia cifra in questo momento difficile per il settore IT.

Lenovo è il terzo produttore mondiale di PC e punta alla seconda posizione

Stando ai dati di mercato pubblicati da IDC a metà luglio, infatti, Lenovo avanza al ritmo di crescita del 22,9 per cento anno su anno, contro il 2,8 per cento di Dell. In particolare, le quote di mercato delle due aziende concorrenti sono talmente vicine da rendere facile il gioco a Lenovo, che ha il 12,2% a livello globale, contro il 12,9% di Dell.

Decisamente più fuori portata è invece HP, che verosimilmente potrebbe essere l'obiettivo successivo: ha il 18,1 per cento di market share globale. Volendo essere puntigliosi, è da ricordare che Lenovo deve buona parte della sua terza posizione al capitombolo sonoro di Acer (Acer in crisi: ricavi giù del 32% e bilancio in rosso), che sta vivendo uno dei momenti più difficili della sua storia, con una perdita del 10,1 per cento di quote di mercato anno su anno (-25,4% solo negli USA).

In questo momento Lenovo si avvantaggia di una posizione dominante nell'area Asia Pacifico, che è una di quelle meno colpite dalla crisi economica globale, che sta invece abbassando le vendite in Europa occidentale e negli Stati Uniti. Lenovo, inoltre, ha messo a segno un ottimo lavoro in aree emergenti come l'America Latina e l'Africa, che sono in crescita, oltre che ovviamente in Cina, dove gioca in casa e mantiene il 31,7 per cento del market share.


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