16/06/2017 di Redazione

Lo shopping online potrà costare a Google 1 miliardo di euro

Secondo indicrezioni, l'antritrust della Commissione Europea a breve si esprimerà in merito al presunto abuso di posizione dominante operato da Big G con il proprio servizio di comparazione prezzi online. La multa potrà toccare il miliardo di euro.

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Shopping online salato, troppo: Google rischia di dover pagare 1 miliardo di euro di multa, se l'antitrust della Commissione Europea la valuterà colpevole di aver abusato della propria posizione dominante, alterando i meccanismi di libera concorrenza con il proprio servizio di comparazione prezzi, Shopping appunto. L'accusa è nell'aria da tempo, trattandosi di un'indagine andata condotta per sette anni prima sotto la guida di Joaquín Almunia e poi dell'attaule commissario europeo per la concorrenza, Margrethe Vestager. Ma ora, secondo indiscrezioni riportate dal Financial Times, la Commissione sarebbe prossima al verdetto: questione di settimane, in tempo per non dover rimandare tutto a dopo la pausa estiva.

Si tratta di una delle tre investigazioni pendenti su Google nel Vecchio Continente (le altre due riguardano presunte pratiche non concorrenziali nella commericalizzazione di Android e nei contratti imposti agli inserzionisti pubblicitari clienti della piattaforma Adsense). L'azienda di Mountain View è accusata di sfruttare la popolarità del motore di ricerca per favorire il proprio servizio di comparazione prezzi, togliendo traffico e potenziale fatturato ai siti di e-commerce. Su ogni articolo venduto tramite Shopping, Google guadagna una percentuale.

Fra il 2013 e il 2014 la società californiana aveva rifiutato tre diverse proposte di patteggiamento, non risparmiandosi così la lista di precisi addebiti formalizzata da Vestager l'estate scorsa. La sintesi è ciò che conta: per il commissario antitrust, “Google ha abusato della sua posizione dominante favorendo sistematicamente il proprio servizio di comparazione prezzi nelle pagine dei risultati di ricerca”.

 

 

Se le indiscrezioni del Financial Times sull'entità della potenziale multa fossero veritiere, si tratterebbe di un evento nella storia delle sanzioni europee a colossi tecnologici nordamericani. La cifra chiesta a Facebook per l'irregolare trasferimento di dati degli utenti fra il social network e WhatsApp è quasi un decimo, mentre il record a oggi spetta alla multa da 1,06 miliardi di euro rifilata a Intel nel 2009 per abuso di posizione dominante e alterazione della concorrenza. Con 90 miliardi di dollari di disponibilità di cassa, Alphabet (la holding proprietaria di Google) non avrebbe problemi a saldare il debito, ma alla sanzione della Ue potrebbero aggiungersi ulteriori richieste economiche da parte delle società e-commerce penalizzate.

Google non ha commentato le nuove indiscrezioni, essendosi peraltro già pubblicamente espressa: lo scorso novembre Kent Walker, il direttore degli affari e societari, in un blogpost scriveva che le accuse in merito a Shopping “non sono sostenute da prove” e sono “sbagliate nella sostanza, dal punto di vista legale ed economico”.

 

 

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