I nuovi MacBook Pro e MacBook Air da 11 e 13 pollici dicono “bye bye” a Windows 7. Secondo il documento pubblicato online dalla stessa Apple, infatti, gli ultimi arrivati in casa Cupertino saranno compatibili da oggi in avanti soltanto con la versione 8 del sistema operativo di Redmond, che sarà sempre implementabile grazie a Boot Camp: l’insieme di tecnologie software che guidano l’utente nell’installazione dell’ecosistema di Microsoft sui computer Macintosh dotati di Cpu Intel.
Grazie alla creazione di una nuova partizione sul disco, Boot Camp fornisce la possibilità di far convivere Windows e Mac Os, permettendo all’utente di scegliere in quale ambiente lavorare. Anche i modelli Mac Pro usciti a fine 2013, gli ultimi finora disponibili in questa serie, sono rimasti “vittima” della decisione di Cupertino e d’ora in poi supporteranno soltanto Windows 8.
Ma chi non avesse intenzione di affidarsi all’ultima release del sistema operativo di Redmond, in attesa di Windows 10, può comunque ricorrere alle soluzioni di virtualizzazione a pagamento offerte da alcune aziende, come VMware e Parallels. Ovviamente, non poter più sfruttare gratuitamente su alcuni computer Macintosh quello che gli ecosistemi di Microsoft possono offrire non è una bella notizia per gli estimatori di Windows. Molti programmi presentano infatti, nelle versioni compatibili per prodotti Apple, non poche lacune, che il boot con Windows 7 era in grado di risolvere. Inoltre, le soluzioni di virtualizzazione possono pesare in modo considerevole sulle tasche degli utenti.
La scelta di abbandonare al suo destino la versione 7 dell’os di Microsoft era comunque nell’aria, in quanto si tratta di un prodotto del 2009, destinato a essere rimpiazzato in modo quasi definitivo a causa dell’arrivo imminente di Windows 10.