06/04/2018 di Redazione

Messaggi di Zuckerberg spariti da Facebook, ma c'è un motivo [Agg.]

Su Messenger alcuni stralci di conversazione inviati da Mark Zuckerberg sono stati cancellati nelle caselle dei destinatari. Una misura anti-hacker, apparentemente.

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Ancora qualche sorpresa, rivelazioni e grane in arrivo per Facebook: ce n'è per tutti, dalle illazioni su segrete manipolazioni delle caselle di Messenger e sui “favoritismi” concessi a Marck Zuckerberg, alle indagini del Garante della privacy anche in Italia. Si torna ancora a parlare del social network, dopo la notizia sui presunti 87 milioni di utenti (e non i 50 inizialmente ipotizzati) toccati dall'opera di rastrellamento di dati di Cambridge Analytica , numero fornito dalla stessa Facebook e contestato dalla società di digital marketing, e dopo l'annuncio di una modifica delle Api per eventi, gruppi e pagine. Per quanto riguarda il nostro Paese, la notizia – riferita dall'Ansa – è che l'autorità di tutela per la privacy capeggiata da Antonello Soro non si accontenta delle informazioni raccolte finora, ma intende proseguire nelle indagini e nelle audizioni. Il Garante, quindi, il 24 aprile riceverà nella propria sede Stephen Deadman, deputy chief global privacy officer della società di Menlo Park, per fare luce sul coinvolgimento di oltre 214mila utenti italiani nella vicenda.

È in calendario per la prossima settimana a Bruxelles, invece, la riunione dei Garanti europei finalizzata a discutere della proposta avanzata dall'autorità per la privacy italiana, ovvero quella di estendere al caso di Cambridge Analytica il mandato della task force già creata per indagare sui trasferimenti di dati tra Facebook e Whatsapp.

Dall'altra parte dell'oceano, intanto, serpeggiano nuove rivelazioni che forse non stupiranno i più smaliziati, ma che fanno ancora piovere sul bagnato. Tre non specificate “fonti” di TechCrunch hanno riferito che dalle proprie caselle di Messenger sono spariti messaggi loro inviati da Mark Zuckerberg anni prima: un'anomalia, perché di norma per un utente non è possibile cancellare i frammenti di conversazione spediti ad altri contatti, ma soltanto decidedere di archiviare o cancellare elementi nella propria casella. Che non si tratti di un'invenzione delle tre fonti è confermato dall'esistenza dei loro messaggi di risposta a Zuckerberg, ma soprattutto da alcune notifiche email (del 2010) e dalla conferma della stessa Facebook.

 

 

Contattata da TechCrunch, la società ha ammesso di aver cancellato i messaggi in questione, ma sostenendo di averlo fatto per un buon motivo. “Dopo l'hackeraggio delle caselle di posta elettronica di Sony Picturs nel 2014”, ha detto un portavoce, “abbiamo apportato alcuni cambiamenti per proteggere le comunicazioni dei nostri dirigenti. Fra questi, la limitazione del periodo di conservazione dei messaggi di Mark all'interno di Messenger. Lo abbiamo fatto nel pieno rispetto dei nostri obblighi legali di conservare i messaggi”.

A voler credere a queste spiegazioni, si sarebbe agito dunque a fini di sicurezza e privacy e senza violare alcun regolamento. Ma nondimeno l'episodio (certo tirato fuori dal cilindro con non casuale tempismo) dimostra che Zuckerber e altri dirigenti hanno usufruito di un trattamento di favore da cui è esclusa tutta la restante platea di iscritti alla piattaforma. Per l'utente comune, infatti, non è previsto alcun “periodo di conservazione” oltre il quale i messaggi privati possano essere eliminati.

Aggiornamento delle h.15.15: Oggi l'Antitrust ha fatto sapere di aver avviato un'indagine su Facebook. Così ha annunciato a SkyTg24 Giovanni Pitruzzella, presidente della Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, spiegando che si dovrà verificare se il social network abbia fornito informazioni ingannevoli sulla raccolta e sull'uso dei dati. "Quando ci iscriviamo a Facebook", ha detto Pitruzzella, "sulla home page troviamo un messaggio che dice che il servizio è gratuito e lo sarà sempre. Ma il consumatore non è messo in grado di sapere che al contrario cede dei dati, per i quali ci sarà un uso commerciale, come dimostrano anche le recenti vicende".

 

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