24/06/2019 di Redazione

Nuovi record per gli smartphone di Huawei, ma il futuro è incerto

Quest’anno all'azienda cinese sono bastati cinque mesi per raggiungere il traguardo dei 100 milioni di telefoni venduti. Le questioni politiche, però, influenzeranno le vendite nei prossimi anni.

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Donald Trump intralcerà, e quanto, la corsa verso il successo di Huawei? Oltre alla questione delle reti 5G, la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina (nata dal pretesto di paure di cyberspionaggio) coinvolge pesantemente un po’ tutti i mercati tecnologici, incluso quello degli smartphone. Ne risentirà anche Apple, azienda molto americana nell’immagine ma in buona parte “cinese” in quanto a geografia dei suoi terzisti, oggi preoccupata di dover localizzare altrove almeno una parte della produzione, per evitare i contraccolpi dei paventati dazi al 25% sulle importazioni dalla Cina. Dazi che Apple critica pesantemente. E ne risentirà Google, che per sottostare ai divieti governativi ha dovuto revocare la concessione delle licenza Android a Huawei, ma ora incita la Casa Bianca a cambiare idea.

 

In tutto ciò, il contraccolpo sulle vendite di smartphone Huawei si è visto, al momento, solo sul piano mediatico: indiscrezioni, poi confermate dall’azienda, su un possibile e pesante calo delle vendite internazionali nel corso di quest’anno.  Il fondatore e Ceo di Huawei, Ren Zhengfei, ha dichiarato nei giorni scorsi che “nei prossimi due anni credo che ridurremo a nostra capacità e che i nostri ricavi saranno inferiori alle previsioni di circa 30 miliardi di dollari”.

 

Davvero una sgradita sorpresa lungo un percorso che finora non aveva incontrato intoppi. Dopo anni di crescita in volumi e market share, il 2019 era iniziato benissimo per i telefoni di Huawei, passati a un anno all’altro da una quota mercato dell11,8% al 19% e secondi solo ai modelli di Samsung (dati di Idc). Quest’anno sono bastati solo cinque mesi, dal primo di gennaio al 30 maggio, per vendere 100 milioni di smartphone, mentre nel 2018 lo stesso traguardo era stato tagliato il 18 luglio.

 

Nel 2015 c’era voluto quasi l’intera annata, perché il centomilionesimo smartphone era stato venduto il 22 dicembre. Se si confrontano i ricavi da smartphone del primo trimestre 2018 con quelli del 2019, spicca una crescita del 39%, ottima in un periodo di generale rallentamento del mercato. Sul futuro pende ora la spada di Damocle della politica di Washington, ma per il momento i dirigenti della multinazionale di Shenzhen tentano di vedere (e di far vedere agli altri) il bicchiere mezzo pieno.

 

Forse, si spera, in Europa le paure sul presunto cyberspionaggio cinese non attecchiranno più di tanto. La scorsa settimana Walter Ji, il presidente della divisione consumer per l’Europa Occidentale di Huawei, ha detto in conferenza stampa, a Zurigo, che “negli ultimi giorni” nella sua regione di competenza le vendite di smartphone sono aumentate. Certo, servirà un termine temporale più ampio per potersi fare un’idea sul futuro di Huawei nel mercato degli smartphone.

 

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