15/12/2015 di Redazione

Oled display per gli iPhone, Apple apre un laboratorio “segreto”

Dopo i rumors che vorrebbero Samsung oppure Lg come futuro fornitore di schermi Oled per iPhone e iPad, ora da Bloomberg arriva l’indiscrezione su un gruppo di lavoro avviato a Taiwan e composto da una cinquantina di ingegneri, reclutati da Apple attingen

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Il display Oled per l’iPhone e l’iPad s’ha da fare, e per farlo serve un laboratorio segreto. Nuove indiscrezioni confermano quella che potrebbe essere l’innovazione introdotta da Apple sui suoi prossimi modelli di smartphone e tablet, ma contraddicendo almeno in parte precedenti rumors. Nelle scorse settimane diverse fonti avevano ventilato la possibilità che Samsung oppure Lg, oggi i principali produttori di schermi Organic Light-Emitting Diodes, diventino i futuri fornitori di Apple. Ora, invece, Bloomberg ha svelato che in quel di Taiwan la società di Cupertino ha avviato un “laboratorio segreto” (evidentemente, non troppo segreto) per mettere a punto display Oled ancora più sottili, più luminosi e più efficienti dal punto di vista del consumo di energia.

Secondo la fonte, una persona che ha “familiarità con il luogo” dove è ospitato il laboratorio e che ha voluto restare anonima perché “i dettagli non sono pubblici”, il team al lavoro sarebbe composto da almeno cinquanta ingegneri, reclutati da Apple attingendo da aziende come la taiwanese Au Optronics e come Qualcomm. La prima è conosciuta nel mondo in quanto produttore di schermi Lcd, Oled e Amoled, mentre la seconda è la precedente intestataria dell’edificio, ubicato nel distretto del Longtan, nel nord del Paese.

I cinquanta o più ingegneri e gli altri addetti del team, secondo la fonte, hanno iniziato a lavorare già dalla scorsa primavera con lo scopo di mettere a punto nuove tipologie di display ancora più evolute, più sottili e più efficienti.  Se centreranno l’obiettivo, conciliando tecnologie e costi, è lecito presupporre che Apple possa ridurre il (ventilato) approvvigionamento da produttori terzi, come Samsung ed Lg, e scegliere di contare maggiormente sulle proprie forze. Con un approccio, quello di fare “tutto in casa”, che notoriamente caratterizza l’azienda di Cupertino in molte delle sue scelte, dal sistema operativo ai processori.

 

 

L’indiscrezione ha fondamento? Interpellata da Bloomberg, una portavoce di Apple, Kristin Huguet, non ha confermato né smentito. L’edificio indicato dalla fonte è stato di proprietà di Qualcomm dal 2008 allo scorso aprile, quando Apple sarebbe subentrata. Posizionato all’interno del Longtan Science Park, al confine tra una foresta e un laboratorio di biotecnologie, la struttura si trova a una cinquantina di chilometri da Taipei e a un’ora di macchina dal quartiere generale della Foxconn, già fornitore dell’azienda di Tim Cook. Dall’esterno, nessuna insegna suggerisce un’affiliazione con la Mela ma, racconta Bloomberg, basta varcare la reception per osservare loghi e indizi inequivocabili. Il mistero, forse, è già svelato.

 

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