07/03/2019 di Redazione

Più privacy nel futuro di Facebook, ma anche un fritto misto di chat

Mark Zuckerberg ha annunciato che da qui a cinque anni il social network introdurrà cambiamenti in direzione della riservatezza e sicurezza dei dati: più crittografia, più strumenti di comunicazione privata, più contenuti volatili e integrazione tra le ch

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Una Facebook autoproclamatasi paladina della privacy è credibile? Forse no, considerando che la condivisione pubblica delle vite private è l’essenza dei social network, ma margini di miglioramento ce ne sono e devono necessariamente essere colmati. Di certo Mark Zuckerberg ha aperto gli occhi dopo il caso di Cambridge Analytica, e più recentemente la multa europea a Google per mancato rispetto del Gdpr dev’essere suonata come un avvertimento per gli altri colossi del Web statunitensi. Ora l’amministratore delegato ha annunciato la sua “visione incentrata sulla privacy” del futuro di Facebook, da perseguirsi attraverso una migliore crittografia end-to-end, protezione dei dati e sull già chiacchierata integrazione con WhatsApp e Instagram.

Zuckerberg sembra un po’ aver scoperto l’acqua calda quando scrive che “pensando al futuro di Internet, credo che una piattaforma di comunicazione incentrata sulla privacy diventerà ancora più importante delle attuali piattaforme aperte. La privacy dà alle persone la libertà di essere sé stesse e di connettersi fra loro in modo più naturale”. Parole forse ovvie, ma che hanno un peso se dette da chi è diventato miliardario grazie ai dati del resto del mondo. D’altra parte i messaggi privati, le Storie e i gruppi di piccole dimensioni sono le aree più in crescita, ha ammesso il Ceo, dato che oggi le persone preferiscono comunicare a tu per tu o con un numero ristretto di amici o senza lasciare tracce permanenti di sé.

Zuckerberg previene un’obiezione che probabilmente sorge spontanea: come credere ancora a un’azienda che ha tradito la fiducia di miliardi di persone? “Capisco”, prosegue il post, “che molti pensino Facebook non possa o voglia realizzare questo genere di piattaforma incentrata sulla privacy, perché francamente non abbiamo al momento una forte reputazione nella realizzazione di servizi che proteggono la privacy e storicamente ci siamo focalizzati su strumenti per la condivisione aperta. Ma abbiamo dimostrato ripetutamente che possiamo evolverci per realizzare i servizi che le persone davvero desiderano, inclusi messaggi privati e Storie”. A leggere i commenti in coda al post, l’ironia e il cinismo spopolano. Di certo servirà tempo a Facebook per recuperare credibilità e dimostrare di aver dato seguito a queste dichiarazioni d’intenti.

Il social network conta 1,52 miliardi di utenti attivi giornalieri (dati Facebook riferiti al mese di dicembre 2018)

 

E infatti l’orizzonte di Zuckerberg è lontano: cinque anni. Gradualmente, da qui al 2024, la piattaforma farà progressi in cinque direzioni. Primo: ci sarà maggiore controllo sulle interazioni private di WhatsApp e, su Facebook, di Messenger e dei gruppi, con la certezza che nessuno possa accedervi se non previsto dalle impostazioni che l’utente ha scelto. Secondo: la crittografia end-to-end già prevista di default dal su WhatsApp e su Messenger a discrezione dell’utente, sarà estesa a “tutte le comunicazioni private” (ma su questo punto Zuckerberg, dissertazioni teoriche a parte, ha detto poco).

Terzo: si potranno creare più contenuti temporanei, che non lasciano tracce permanenti online. In sostanza, i meccanismo di “autocancellazione” delle Storie (già figlio di Snapchat e poi di Instagram) potrà essere esteso a tutti i contenuti non pubblici. Quarto: nessuno sconto sul fronte della sicurezza dei dati archiviati, anche se questo dovesse significare rinunciare a far funzionare il servizio in Paesi che violano i diritti umani. Inoltre l’azienda continuerà a non impiegare data center ubicati in tali nazioni. Quinto: sarà migliorata l’interoperabilità tra Facebook Messenger, Instagram Direct e WhatsApp, ovvero sarà possibile usare l’uno o l’altro indifferentemente per comunicare con i contatti, e in una seconda fase potranno essere inclusi in questa logica anche gli Sms. Si potrà scegliere, in ogni caso, di mantenere separati gli account.

 

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