02/02/2011 di Redazione

PlayBook, il tablet professionale. Ecco perché

Research in Motion sottolinea alcune delle caratteristiche che offre il PlayBook. Non è un tablet come gli altri, perché è specificamente indirizzato al settore business. A partire dal sistema operativo, tutto è pensato per garantire produttività e sicure

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Il Blackberry PlayBook (PlayBook e BlackBerry contro Motorola e Apple), il tablet prodotto da RIM, è un prodotto adatto alle aziende? Per il momento non lo si può affermare con certezza, visto che il dispositivo non è ancora ufficialmente sul mercato. Tuttavia l'azienda ci tiene a far sapere che alcune delle sue caratteristiche lo renderebbero particolarmente adatto alle esigenze lavorative.

Blackberry PlayBook

La prima voce in capitolo è il multitasking. RIM ha già affermato in passato che questa caratteristica del PlayBook è superiore rispetto alla concorrenza, che sarebbe migliore rispetto a quello dell'iPad; ma ci sono anche il supporto dei video in HD e di Adobe Flash. A dirla tutta, però, gli ultimi due non sembrano esattamente delle caratteristiche business oriented

La caratteristica più rilevante è tuttavia la possibilità di abbinare il PlayBook a un telefono BlackBerry, soprattutto perché quest'ultimo è già nelle mani di molti venditori, dirigenti e altri professionisti.

L'abbinamento usa una connessione Bluetooth crittografata, un altro elemento necessario per il settore: non solo, i dati aziendali presenti sul telefono diventano accessibili dal tablet, ma non vengono trasferiti. Questo significa che una volta che s'interrompe il collegamento, sul tablet non ne resta traccia. Con la connessione attiva tuttavia invece si può fare di tutto, compresa la cancellazione dei dati.

Questa capacità rende effettivamente il PlayBook un prodotto interessante per l'azienda. Se ne possono comprare alcuni, e distribuirli ai dipendenti immediatamente, per esempio. Considerato l'approccio descritto, è anche possibile comprarne uno solo ogni due o tre lavoratori, in condivisione. Visto che la policy per i dati è già impostata sugli smartphone, il PlayBook è da subito pronto all'uso e alla condivisione.

Questo però significa anche che il PlayBook non ha un'agenda o un servizio di e-mail residente, ma si appoggia costantemente sul telefono a cui è abbinato. Vale anche la pena ricordare che la connessione con lo smartphone – per ora – è anche l'unico modo di avere una connessione 3G sul tablet.

Quanto valgono queste caratteristiche rispetto all'iPad, il tablet di Apple che simboleggia ormai l'intera categoria, e che comincia ad essere apprezzato anche nelle aziende (L'iPad è il tablet preferito dalle aziende)? E come si confronterà questo prodotto con i tablet Android, che stanno cominciando a diffondersi (Apple attenta, il dominio nei tablet vacilla. Firmato Google)?

Difficile dare delle risposte da subito, visto che né il PlayBook né Android 3.0 sono ancora in circolazione. Certamente le caratteristiche di sicurezza offerte dal prodotto RIM hanno un valore aggiunto molto rilevante; così come il fatto che questo tablet è condivisibile tra più lavoratori, e in questo senso rimedia a una lacuna dell'iPad, cioè il fatto che nasce come prodotto consumer personale – e quindi l'idea di usarlo in due, soprattutto al lavoro, è fuori discussione.

Blackberry PlayBook

Nel settore enterprise quindi il PlayBook potrebbe trovare una collocazione, perché si presenta come un dispositivo che migliora la produttività e preserva la sicurezza dei dati sensibili. Nelle PMI le cose non potrebbero essere così semplici invece, soprattutto se si prendono in considerazione le analisi di alcuni esperti in sicurezza (L'imprenditore medio? Un incosciente digitale). 

Non ci resta che attendere la primavera, quando il PlayBook sarà effettivamente in distribuzione. Se son rose fioriranno.

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