11/02/2020 di Redazione

Progetto Jedi, Amazon vuole cacciare Donald Trump dalla Casa Bianca

Svelate le richieste della mozione presentata per contestare la scelta del Pentagono, finita su Microsoft Azure anziché su Aws nel multimiliardario contratto di fornitura cloud.

immagine.jpg

Là dove non è arrivato l’impeachment, chissà che per Donald Trump non possa arrivare Amazon. La società di Seattle va avanti a muso duro nella sua contestazione al Dipartimento della Difesa per la scelta del cloud di Microsoft Azure, anziché quello di Aws, nell’ambito del Progetto Jedi. Una contestazione che si riverbera dal Pentagono fino alla Casa Bianca, giacché da qui, dall’ufficio di Trump in persona, sarebbero partiti i pesanti condizionamenti intervenuti nella procedura di appalto. 

Dopo una prima fase in cui Aws sembrava essere la favorita, in una rosa di fornitori che includeva anche Amazon, Ibm e Oracle (Google si era invece sfilata dal progetto), la scelta era poi ricaduta su Azure, l’infrastruttura cloud di Microsoft. L’azienda di Jeff Bezos si era così vista sfuggire un affare da 10 miliardi di dollari: a tanto ammonta il contratto di fornitura tecnologica che permetterà al Dipartimento della Difesa di razionalizzare il numero di reti, data center e sistemi cloud attualmente in uso.

Ne erano seguite polemiche, accuse di condizionamenti subiti dagli alti vertici (è nota l’avversione di Trump per il Washington Post, di cui Bezos è editore) e una mozione presentata alla US Court of Federal Claims con cui Amazon ha richiesto una revisione di una gara d’appalto a suo dire segnata da “chiare mancanze, errori e un innegabile pregiudizio”. Accusa rigettate dal Segretario della Difesa, Mark Esper.

Ora si scopre il contenuto di quella mozione, pubblicata online. Nel documento Amazon fa riferimento alla “evidente e lunga lista di interferenze del presidente Donald Trump negli acquisti di Jedi” e chiede di rimuovere dal loro ruolo istituzionale le due persone maggiormente responsabili della manipolazione della gara. Ovvero Mark Esper e lo stesso Donald Trump. La società chiede, inoltre, che vengano ascoltati come testimoni il precedente Segretario della Difesa, James Mattis, e altre persone a conoscenza dei piani del presidente in merito al progetto Jedi.

Nelle ultime dichiarazioni rilasciate tramite ufficio stampa la società è stata ancora più esplicita: da Trump sarebbe giunto addirittura un ordine sintetizzato nell’espressione “screw Amazon”, che non c’è bisogno di tradurre. Il presidente avrebbe sfruttato il proprio ruolo istituzionale per “interferire con funzioni governative, incluso il procurement federale, per suoi scopi personali”.

 

ARTICOLI CORRELATI