17/07/2015 di Redazione

Qualcomm trema: Commissione Europea apre due indagini antitrust

L’azienda statunitense, secondo l’organo comunitario, avrebbe abusato della propria posizione dominante offrendo incentivi e sconti a clienti, oltre a vendere chip 3G ed Lte sottocosto per garantirsi quote maggiori di mercato. Se le accuse venissero prova

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Qualcomm finisce sotto la lente della Commissione Europea, che ha ufficialmente avviato due indagini antitrust contro la compagnia statunitense in merito a possibili comportamenti scorretti nella vendita di chip di rete per dispositivi mobili consumer. Secondo il comunicato ufficiale dell’organo comunitario, la prima accusa da verificare riguarda un presunto abuso di posizione dominante, la seconda è invece legata ai prezzi di chip 3G. In merito alla prima indagine, la Commissione specifica come si stia cercando di fare luce su eventuali offerte di incentivi finanziari e di sconti ai clienti Qualcomm, per far sì che comprassero esclusivamente o in gran parte i componenti 3G ed Lte realizzati dal vendor statunitense. La seconda accusa, come detto, tocca soltanto i chip per le connessioni wireless di terza generazione ed è legata a un’aggressiva politica di prezzi, che avrebbe permesso a Qualcomm di vendere i moduli sottocosto e garantirsi così una quota maggiore di mercato.

Non si è fatta attendere la risposta dell’azienda, che ha sottolineato come “tutte le preoccupazioni espresse dalla Commissione Europea siano senza fondamento”, malgrado la compagnia “continuerà a collaborare” con l’organo comunitario per fornire tutte le informazioni necessarie alle indagini in corso. A quanto dichiarato da Ricardo Cardoso, portavoce di Margrethe Vestager, Commissario europeo per la concorrenza, il primo filone è scattato in seguito a un’iniziativa autonoma della Commissione sulla base di una presunta violazione del codice 102 del “Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea”, che proibisce l’abuso di posizione dominante perché potrebbe colpire i regolari scambi commerciali tra i Paesi membri.

Mentre il secondo filone deriva da una denuncia sporta dalla società Icera, realtà produttrice di semiconduttori parte di Nvidia Corporation. “Abbiamo avviato queste indagini perché vogliamo essere certi che i fornitori di tecnologia possano competere in base al valore dei loro prodotti”, ha dichiarato Vestager. “Molti consumatori utilizzano dispositivi elettronici come cellulari e tablet e vogliamo assicurare loro il giusto rapporto qualità-prezzo. Una competizione efficace è il modo migliore per favorire l’innovazione”.

 

Margrethe Vestager, Commissario europeo per la concorrenza

 

La Commissione si prenderà ora tutto il tempo necessario per analizzare i casi e tirare poi le somme. Secondo il diritto comunitario, se le accuse venissero provate, Qualcomm rischierebbe una multa pari a un massimo del 10% del proprio fatturato annuo globale, che ammonta a circa 26 miliardi di dollari. La compagnia, inoltre, è rimasta coinvolta anche di recente in altre indagini simili. A febbraio l’antitrust cinese ha inflitto 975 milioni di dollari di multa al vendor per pratiche non concorrenziali. Risale invece al 2009 la sanzione di 208 milioni comminata dall’autorità garante della Corea del Sud, per sconti illeciti alle aziende che lavoravano in esclusiva con Qualcomm.

 

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