01/02/2016 di Redazione

Realtà virtuale e aumentata, Apple ha progetti seri ma segreti

Secondo il Financial Times, a Cupertino un nuovo gruppo di lavoro “segreto” è impegnato nello sviluppo di prototipi di visori 3D e di augmented reality. Al suo interno alcune centinaia di professionisti, già dipendenti delle startup acquisite da Apple opp

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Apple si lancia in un nuovo progetto “top secret”, incentrato sulla realtà virtuale e aumentata. Dopo il laboratorio – segreto, ma non troppo – avviato per sviluppare display Oled, l’azienda avrebbe creato un “team segreto” per testare prototipi di visori e altri dispositivi destinati sia alla realtà aumentata, sia a quella virtuale. Usiamo il condizionale anche se la fonte è attendibile, il Financial Times, cioè la medesima testata che una settimana fa aveva riportato un’altra notizia: l’ingresso in Apple di Doug Bowman, esperto mondiale di realtà virtuale e docente di Informatica alla Virginia Polytechnic Institute and State University.

Secondo quanto riferito da un anonimo addetto ai lavori, il nuovo e ufficioso gruppo include qualche centinaia di persone, già dipendenti di aziende acquisite da Apple, così come altre “strappate” alla concorrenza. Per esempio, professionisti che fino a ieri erano impegnati su vari progetti di sviluppo di visori e videocamere di realtà aumentata o virtuale, anche per Microsoft e per la startup Lytro.

Si tratterebbe del secondo tentativo di Apple nel mondo della realtà virtuale, dopo quello fatto intorno alla metà del decennio scorso sotto la guida di Steve Jobs. Un’avventura naufragata sul nascere perché, a detta della fonte, la tecnologia di allora era troppo acerba. Diverso è lo scenario attuale, in cui la realtà virtuale offre ormai “alcune interessanti applicazioni”, come dichiarato in questi giorni da Tim Cook rispondendo a una domanda durante la conference call di commento agli ultimi risultati trimestrali.

Lo scenario è diverso soprattutto perché in casa Apple sono entrate, tramite acquisizione, startup come Flyby Media (specializzata in mappatura dello spazio tramite smartphone, un po’ alla maniera del Project Tango di Google), Metaio (realtà aumentata e computer vision), Faceshift (modellazione delle espressioni del volto) e PrimeSense (i creatori del chip di Kinect di Microsoft), portando a Cupertino competenze e tecnologie molto specifiche. Ci sono, insomma, tutte le premesse affinché Apple presenti a breve un proprio dispositivo, in grado di competere con i visori Microsoft Hololens, Facebook-Oculus, Sony PlayStation Vr e Samsung Gear Vr.

 

La tecnologia di FaceShift

 

Lo scorso aprile un report di Digi-Capital stimava che i mercati dei prodotti e servizi di realtà aumentata e quelli della realtà virtuale, insieme, arriveranno a valere 150 miliardi di dollari entro l’anno 2020. Gli ambiti di adozione sono tanti e variegati: dal gaming all’industria dell’intrattenimento, dalla discografia al turismo, passando per il mondo scolastico, la medicina e la manifattura.

 

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