04/09/2015 di Redazione

Ribellioni giovanili: WhatsApp cresce e insidia anche Facebook

Il servizio di messaggistica istantanea ha totalizzato ad agosto 900 milioni di utenti attivi su base mensile, guadagnandone cento in quattro mesi. Il social network blu, “parent company” dell’app verde per chattare, è a 1,5 miliardi, mentre Messenger si

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Sempre più persone nel mondo utilizzano WhatsApp in modo costante: ad agosto la celebre applicazione di messaggistica istantanea (e molto altro) ha raggiunto i novecento milioni di utenti attivi su base mensile, guadagnandone così ben cento milioni in quattro mesi. L’ultima rilevazione resa pubblica dai vertici della società, acquisita nel 2014 da Facebook per oltre 21 miliardi di dollari, era infatti di aprile e riportava un tasso di monthly active users (Mau) di ottocento milioni. Sembra che la “cura” apportata dal social network blu stia quindi facendo più che bene a WhatsApp, che procedeva comunque a passo spedito anche prima del passaggio di quote, ma che è probabilmente riuscita a sfrutta l’enorme popolarità di Facebook e, soprattutto, ad appoggiarsi alle sue risorse infrastrutturali, server e data center in primis. Il botto di WhatsApp è dovuto anche alla rapida crescita di installazioni sulla piattaforma Android, il sistema operativo mobile più diffuso al mondo.

Secondo una recente indagine del Global Web Index, infatti, circa i tre quarti degli utenti di WhatsApp (il 73%) accedono alle chat tramite Android. Il che non stupisce più di tanto, considerato che l’ecosistema del robottino verde detiene un market share, all’interno degli os per dispositivi mobili, superiore all’82%. Un ulteriore dato positivo per l’applicazione inventata nel 2009 da Jan Koum (che ieri ha postato su Facebook il vittorioso messaggio) è il netto distacco tra WhatsApp e Messenger.

A giugno, il servizio di messaggistica recentemente scorporato dal social network blu ha raggiunto un numero di utenti attivi su base mensile pari a settecento milioni, rimanendo quindi nettamente indietro rispetto a WhatsApp. Probabilmente, Messenger ha pagato la divisione da Facebook e deve ora irrobustire la propria comunità di utenti come applicazione a se stante. Ma la vera chiave del successo dell’applicativo, oltre alla sua capacità di intercettare le esigenze (anche le più frivole) degli utenti, con aggiornamenti costanti e nuove funzionalità introdotte di frequente, è da ricercare ancora in Android.

 

 

Un altro dato: già a marzo WhatsApp aveva raggiunto l’importante traguardo del primo miliardo di installazioni su dispositivi dotati dell’os di Google. Si è trattato della seconda applicazione non realizzata da Big G a infrangere questa barriera. Facebook, ovviamente, è stata la prima. Questi numeri non significano che a utilizzare quotidianamente l’app sia effettivamente un miliardo di persone, ma la cifra è significativa. E può dare il senso della misura di quanto possano ancora crescere, in sinergia, sia WhatsApp che Facebook. E, con la recente introduzione del servizio Web anche per device iOs, seppur in maniera al momento limitata, la scalata verso l’empireo potrebbe essere addirittura più rapida.

 

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