03/09/2018 di Redazione

Smartwatch, Google rimane alla finestra a guardare

L’azienda non lancerà alcun orologio Wear Os nel 2018, lasciando così a bocca asciutta quelli che si aspettavano la presentazione di un dispositivo indossabile insieme agli smartphone Pixel 3. È probabile che Big G abbia deciso di attendere l’anno prossim

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Gli appassionati di gadget tecnologici da polso rimarranno delusi: Google non presenterà nessun orologio intelligente durante l’evento del 9 ottobre dedicato al lancio degli smartphone Pixel 3. La conferma è stata data dalla stessa azienda a Tom’s Guide. È probabile però che la società californiana abbia cambiato i propri piani, in quanto nei mesi scorsi si è vociferato a lungo dell’arrivo sul mercato di un indossabile Android siglato Google. Il noto e solitamente affidabile leaker Evan Blass, ad esempio, lo dava per certo. La multinazionale ha invece spiegato a Tom’s Guide di non avere in serbo alcun prodotto di questo genere per il 2018, lasciando però aperti gli scenari per un ipotetico lancio nel 2019. Al momento, come spiegato Miles Barr, director of engineering for Wear Os, l’azienda si sta concentrando sulle collaborazioni con i numerosi partner che utilizzano la versione smartwatch di Android per i propri dispositivi.

L’elenco è lungo e include anche produttori storici di orologi analogici, come Fossil, Tag Heuer e Casio e del lusso (Emporio Armani, Louis Vuitton, Montblanc e così via). L’obiettivo principale di Big G è quindi portare la piattaforma Wear Os sul maggior numero di device possibili, per creare un ampio ecosistema di vendor, prodotti e applicazioni. Alla kermesse Ifa in corso a Berlino è stato svelato un buon numero di nuovi orologi intelligenti, tutti però basati sui vecchi processori Qualcomm Snapdragon Wear 2100, introdotti ormai due anni fa.

Il chip maker di San Diego dovrebbe però presentare nuove soluzioni dedicate agli indossabili il 10 settembre, aprendo così la strada alla prossima generazione di smartwatch Android, più potenti e più efficienti dal punto di vista energetico. È probabile quindi che Google abbia deciso di aspettare alla finestra, per vedere l’evoluzione del settore e la risposta dei consumatori a questa famiglia di dispositivi. Seguendo, di fatto, l’iter già percorso con gli smartphone Pixel.

 

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