Facebook Messenger fa un primo tuffo nella segretezza più totale. Dopo le indiscrezioni circolate a giugno sulla possibilità di crittografare in modo end-to-end le chat del social network blu, è arrivata in queste ore la conferma ufficiale dal colosso di Menlo Park: è iniziata la fase di testing per la creazione di conversazioni singole segrete, criptate da un estremo all’altro della rete. Questo significa che i messaggi viaggeranno con un protocollo diverso, su infrastrutture back-end separate e potranno essere letti solo sul dispositivo della persona con cui si sta comunicando. Nemmeno Facebook potrà accedervi. E non solo.
Nelle chat di questo genere (attivare la crittografia è al momento un’opzione aggiuntiva, a differenza di quanto succede con Whatsapp) si potrà anche impostare un timer per controllare il periodo di tempo durante il quale ciascun messaggio rimarrà visibile. Dopodiché verrà fisicamente cancellato da device e server. Una funzionalità simile a quella già implementata da Snapchat.
“Iniziare una conversazione segreta con qualcuno è opzionale”, si legge nell’annuncio ufficiale di Facebook. “Questo perché molte persone vogliono che Messenger funzioni su diversi dispositivi, come tablet, desktop o smartphone. Le conversazioni segrete possono essere lette solo su un unico device e riconosciamo che questa esperienza non possa essere desiderata da tutti”. Inoltre, per ora le chat “confidenziali” non supportano Gif, video e altre funzioni della piattaforma, come i pagamenti.
Va detto quindi che il Guardian, una delle prime testate a riportare le voci di corridoio su Messenger criptato, ci aveva visto giusto. Allora il quotidiano sottolineava come gli sviluppatori di Facebok avessero già ben chiara la situazione: dare la possibilità agli utenti di rendere completamente sicure le loro conversazioni, oppure lasciare attivi servizi aggiuntivi e capacità avanzate, come quelle di machine learning che alimentano i bot.

I messaggi a tempo di Facebook Messenger
La tecnologia crittografica implementata da Facebook, che dovrebbe essere disponibile al grande pubblico entro fine estate, utilizza il Signal Protocol sviluppato dagli Open Whisper Systems, comunità di sviluppatori che lavora soluzioni per rendere le comunicazioni più sicure. Tra i suoi principali sostenitori figura anche Edward Snowden, la “gola profonda” dello scandalo Datagate. Maggiori dettagli tecnici sull’algoritmo sono presenti in un white paper di Facebook, disponibile a questo indirizzo.