23/07/2019 di Redazione

Suse sceglie il suo nuovo Ceo tra le fila di Sap

Melissa Di Donato passa dal ruolo di chief operating officer di Sap a quello di amministratore delegato di Suse, succedendo a Nils Brauckmann.

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Suse sembra aver cambiato idea, nominando un nuovo amministratore delegato: Melissa Di Donato, già, diventa il Ceo della società specializzata in distribuzioni enterprise di Linux. Per Suse è un cambio di direzione, a quattro mesi dall’ufficializzazione dell’uscita da Micro Focus, visto che al momento il chief executive officer Nils Brauckmann era stato confermato nel ruolo. Il dirigente tedesco si è limitato ad annunciare, su LinkedIn, “la mia decisione di ritirarmi dal ruolo di Ceo di Suse e, di conseguenza, lasciare Suse”, dicendosi inoltre “felice di cedere le redini a una leader tanto talentuosa ed esperta”.

 

Poiché ancora lontano dall’età del pensionamento, su Brauckmann resta l’interrogativo della prossima poltrona da occupare. L’azienda lo ha ricordato, in una nota, come il responsabile di “otto anni di continua espansione, incluso il fatturato da record dell’anno fiscale 2018. Ha anche supervisionato il ritorno di Suse allo status di società Linux indipendente”.

 

Di Donato, oltre a essere “una mamma, moglie, pilota di droni e leader tecnologica”, come si descrive su Twitter, è soprattutto stata per due anni e sette mesi la chief revenue officer di Sap, un’azienda con cui Suse ha intessuto alleanze per vent’anni. La manager, inoltre, nell’ultimo anno dal proprio ufficio londinese ha anche svolto per Sap il ruolo di chief operating officer. Oltre alle parole di rito, a commento della propria nomina (effettiva dal 5 di agosto) Di Donato ha rimarcato che “Suse è sulla soglia di un cambiamento storico, poiché il software open source è diventato parte critica delle strategie core business di qualsiasi azienda florida”.

 

Secondo le stime della società di ricerca Market Research Engine, fra il 2018 e il 2024 il mercato dei servizi open source crescerà del 22% ogni dodici mesi (tasso Cagr), arrivando a movimentare 47 miliardi di dollari nell’anno finale della previsione. Se anche la sfera dei software e dei servizi open source si sta espandendo, sia nell’offerta sia nella domanda, è perà anche vero che Suse deve affrontare un nuovo competitor di grandi dimensioni, nato dall’unione di Ibm e Red Hat. Ottimisticamente, Di Donato afferma che “siamo ben posizionati per emergere come i chiari leader di questo cambiamento, vista la nostra capacità di alimentare la trasformazione digitale per i nostri clienti, al passo che desiderano, con soluzioni open source di livello enterprise e dall’edge al cloud”.

 

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