25/11/2011 di Redazione

Troppi straordinari per Apple e IBM, operai in rivolta

Gli addetti della Jingmo Electronics, fornitore cinese delle due aziende americane, sono in sciopero per protestare contro le probitive condizioni lavorative a cui sono costretti: centinaia di ore al mese di straordinari obbligatori, licenziamenti di mass

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Mille dipendenti di una fabbrica cinese che produce componenti per Apple e IBM sono entrati in sciopero per protestare per le condizioni lavorative a cui sono obbligati, che includono straordinari forzati, licenziamenti di massa dei dipendenti più anziani, e alto tasso di incidenti sul lavoro.

A riferire sulla situazione è il gruppo per i diritti umani Cina Labor Watch (CLW), secondo cui i lavoratori coinvolti nella protesta sarebbero pari a circa un terzo della forza lavoro della Jingmo Electronics Corporation (JEC), una fabbrica situata nella zona industriale di Shenzhen.

In sciopero i lavoratori cinesi obbligati agli straordinari forzati

Come sempre in questo Paese gli scioperi non sono visti di buon occhio e secondo The Register le autorità hanno inviato sul posto diverse centinaia di poliziotti e agenti anti-sommossa per disperdere i lavoratori in protesta che bloccavano la viabilità.

Stando a quanto riferito da CLW "a innescare lo sciopero è stata la decisione della fabbrica di obbligare i lavoratori allo straordinario notturno", che avrebbe imposto "al personale di lavorare oltre il normale orario dalle 18 fino a mezzanotte e a volte anche fino alle 2 di mattina". I dipendenti, che secondo le fonti fanno una quantità di straordinari compresa fra cento e 200 ore mensili, questa volta non hanno accettato l'imposizione.

Nella trattativa sindacale era stato proposto all'azienda di posticipare gli straordinari al fine settimana, prevedendo il sabato lavorativo, ma inizialmente JEC non si era detta disponibile perché avrebbe dovuto raddoppiare i salari. Lo sciopero ha avuto una eco internazionale talmente forte da costringere la dirigenza a cambiare idea.

300 operai in protesta lavorano sulla catena di montaggio delle tastiere di Apple

Sembra che nella trattativa abbiano dovuto intercedere anche Apple e IBM, invitati direttamente da Cina Labor Watch ad assumersi le responsabilità delle condizioni lavorative dei dipendenti. Oltre 300 persone fra quelle coinvolte negli straordinari forzati, infatti, sono impiegate sulla catena di montaggio delle tastiere di Apple.

Se la questione straordinari è chiusa, non si può dire altrettanto per gli altri problemi sollevati dai lavoratori. Secondo CLW, infatti, "i lavoratori hanno lamentato l'alto tasso di infortuni sul lavoro (ce ne sono stati quasi 20 di recente), licenziamenti di massa dei lavoratori anziani e mancanza di benefici. Oltre a queste difficoltà più tangibili, sono stati denunciati abusi verbali e prepotenze sugli operai da parte dei direttori di fabbrica".

Una situazione che non fa certo una buona pubblicità né a IBM né a Apple, quest'ultima già tirata in ballo più volte per i suicidi e gli incidenti alla Foxconn, un altro suo fornitore.


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