30/12/2014 di Redazione

Un browser leggero e flessibile: Microsoft prepara Spartan

L’autorevole Zdnet ha riportato alcune indiscrezioni secondo cui l’azienda di Redmond starebbe mettendo a punto un nuovo browser simile a Chrome e Firefox. Spartan (ancora un nome in codice) sarà incluso nella versione definitiva di Windows 10, accanto a

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Il nome, ancorché provvisorio, promette battaglia: Spartan. Così gli sviluppatori Microsoft avrebbero battezzato il nuovo browser a cui l’azienda di Redmond sta lavorando, parallelamente alla messa a punto di Windows 10. Non l’ennesima versione di Internet Explorer (oggi arrivato alla release numero 11), bensì un programma di navigazione tutto nuovo, più “leggero”, dall’interfaccia più moderna e utilizzabile sia da computer, sia da tablet e smartphone.

La notizia è in realtà ancora un’indiscrezione ma solida, arrivata dall’autorevole firma di Zdnet, May Jo Foley, che la attribuisce ad alcune fonti confidenziali interne a Microsoft. Il nome Spartan era già circolato, ma in precedenza si era pensato indicasse l’update di Internet Explorer alla versione 12. Secondo le fonti di Zdnet, invece, si tratta di un browser tutto nuovo che avrà un “look and feel” simile a quello di Chrome e Firefox (al pari dei prodotti di Google e Mozilla includerà, probabilmente, un corredo di estensioni e proporrà un’interfaccia più agile) pur continuando a utilizzare il motore di rendering Trident e il motore JavaScript Chakra, al pari di Explorer.

Il browser sarà incluso sia nella versione desktop sia in quella mobile, per smarpthone e tablet, di Windows 10. La presentazione di Spartan, con il nome ufficiale, potrebbe arrivare già il 21 gennaio insieme al lancio della Technical Preview, edizione consumer, del nuovo sistema operativo. L’effettiva disponibilità del browser è però attesa per una fase successiva, probabilmente con il rilascio di Windows 10 nella versione definitiva. Quest’ultima includerà sia Spartan sia, anche per ragioni di retrocompatibilità, Internet Explorer 11.

 

 

Lo storico prodotto di Microsoft, d’altra parte, non diventerà certo tutto d’un tratto marginale. Secondo i rilevamenti di Net Applications, lo scorso novembre la somma delle diverse versioni di Internet Explorer in uso sfiorava un market share del 59% (58,94%, +0,45% rispetto ad ottobre), mentre Chrome e Firefox perdevano leggermente terreno (-0,68% e -0,65%) attestandosi a 20,57% e 13,26%.

Un paio di settimane fa, tra l’altro, è terminata l’era del ballot screen, misura imposta alla casa madre di Windows dalla Commissione Europea come correttivo al rischio di concorrenza sleale nel mercato dei browser. Misura che, dopo cinque anni di imposizione, polemiche e multe, ora è decaduta per lasciare all’utente Windows un margine di manovra più autonomo nella scelta del browser. E presto in questa scelta ci sarà anche un nuovo nome.
 

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