07/03/2018 di Redazione

Whatsapp, Blackberry accusa Facebook di plagio

Secondo l’azienda canadese diverse funzionalità e tecnologie dell’applicazione di messaggistica e di Instagram sarebbero state copiate da Messenger, elemento centrale negli smartphone della mora. Il social network promette battaglia.

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Blackberry fa causa a Facebook. La casa della mora ha accusato il social network blu di aver copiato alcune funzionalità e tecnologie chiave della propria applicazione Messenger, per integrarle poi in Whatsapp e Instagram. Al centro del contendere ci sono alcune caratteristiche del software dell’azienda canadese, coperte da brevetto, come la crittografia, il risparmio energetico, la possibilità di taggare altri utenti e l’icona dinamica dell’applicazione in grado di mostrare il numero di messaggi non letti. L’atto è stato depositato alla corte del Central District of California e, secondo Reuters, Blackberry e Facebook stanno cercando da anni di risolvere la questione in via stragiudiziale. Ma senza riuscirci. “Proteggere gli asset e la proprietà intellettuale (di un’azienda, ndr) è il compito di ogni Ceo”, ha spiegato in una nota la portavoce di Blackberry Sarah McKinney, aggiungendo che la causa non è comunque centrale per la strategia della società.

Il social network di Menlo Park ha affidato la risposta (molto pungente, a dire il vero) al vice responsabile del proprio ufficio legale, Paul Grewal: “La causa di Blackberry riflette tristemente lo stato del proprio business di messaggistica. Dopo aver abbandonato la via dell’innovazione, Blackberry sta ora cercando di approfittare dell’innovazione degli altri”. Ma Facebook non è l’unico competitor nel mirino del gruppo canadese.

L’azienda, ad esempio, ha ancora un contenzioso aperto con Nokia su una questione riguardante tecnologie per le reti mobili 3G e 4G. Mentre la casa della mora è già risultata vincente su Qualcomm: il chip maker ha dovuto sborsare 940 milioni di dollari di risarcimento per royalty non pagate. Blackberry può contare su un tesoretto di oltre 40mila brevetti riconosciuti a livello mondiale su tecnologie di varia natura: dai sistemi operativi all’automotive, passando per la sicurezza e le soluzioni infrastrutturali.

Abbandonato ormai quasi ogni sforzo sul fronte hardware mobile, considerata l’impossibilità di competere con colossi del calibro di Samsung e Apple, Blackberry ha cercato una via d’uscita rilanciando la propria componente software, oltre che i servizi per l’enterprise. E, a quanto pare, tutelando i propri brevetti in tribunale.

 

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