31/08/2015 di Redazione

Windows 10, basta update segreti: Microsoft pronta a cambiare?

Il colosso di Redmond potrebbe rivedere la propria politica sui contenuti degli aggiornamenti del sistema operativo, che finora non sono stati svelati agli utenti. Ma la novità riguarderebbe soltanto alcuni clienti aziendali e ancora non si sa quando verr

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L’aiutino verrà forse dato. Almeno agli utenti enterprise, a cui Microsoft potrebbe iniziare a svelare alcuni dettagli legati agli aggiornamenti “segreti” di Windows 10. La storia, per i seguaci delle cronache del pianeta Redmond, è nota: con l’avvento dell’ultimo sistema operativo, il colosso a stelle e strisce ha deciso di cucirsi la bocca e di non comunicare i contenuti degli upgrade distribuiti per colmare le lacune della piattaforma. Gli utenti sono quindi “costretti” a scaricare gli aggiornamenti e a installarli, senza sapere effettivamente lo scopo delle varie patch. Ad oggi, Microsoft ne ha già distribuite cinque, mantenendo l’alone di mistero intorno ai pacchetti. Ma, secondo quanto raccontato durante un incontro con la stampa statunitense da Jim Alkove, Corporate vice president della compagnia, Microsoft potrebbe presto ripensare la propria strategia e trasmettere una parte dei dettagli ai clienti aziendali. Anche se non è dato sapere quando e, soprattutto, quali elementi verranno svelati.

In realtà, considerate anche le pressioni della community, già una decina di giorni fa il colosso di Redmond aveva sottolineato che, in caso di aggiornamenti davvero rilevanti, il muro di segretezza verrà abbassato e alcuni particolari comunicati. Ma la notizia non è servita a raffreddare gli umori della base, che in certi casi ha ingaggiato vere e proprie battaglie a colpi di tweet con alcuni top manager della compagnia.

Il tema dei contenuti degli aggiornamenti è scottante, soprattutto per i responsabili It delle aziende. Infatti, se la quasi totalità delle “persone comuni”, che utilizzano Windows 10 quotidianamente per lavoro, studio e divertimento, non otterrebbe alcun beneficio da una conoscenza approfondita dei pacchetti, il discorso cambia per i professionisti del settore. Prima di installare un upgrade in centinaia, se non migliaia di computer aziendali, un responsabile dovrebbe sapere come il nuovo software potrebbe agire sui sistemi. A maggior ragione se l’installazione dei singoli update è, per la maggior parte delle licenze, obbligatoria.

In particolare dopo le criticità riscontrate da alcuni utenti con uno degli aggiornamenti cumulativi per Windows 10, che avrebbe causato una serie di riavvii continui dei computer. Insomma, l’attesa e il clamore mediatico suscitato dall’arrivo della nuova piattaforma di Microsoft sembra già essersi esaurito, mentre sorgono le prime – pesanti – polemiche. Ma il sistema operativo sembra non preoccuparsene troppo e continua la sua cavalcata verso i grandi numeri.

 

 

Il 27 agosto la compagnia di Redmond ha infatti comunicato che l’os è stato installato in 75 milioni di dispositivi, totalizzando quindi oltre 2,6 milioni di aggiornamenti al giorno. La piattaforma è ormai diffusa in 192 Paesi e in oltre 90mila modelli unici di device. Il successo temporaneo non giustifica però l’alone di mistero che circonda gli aggiornamenti, per i motivi illustrati sopra. Basteranno le pressioni della comunità a far cambiare idea a Microsoft?

 

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