18/11/2015 di Redazione

Windows 10, i responsabili It potranno ritardare gli upgrade

La nuova versione del sistema operativo, la 1511, consente ai manager che utilizzano lo strumento Windows Update for Business (Wub) di gestire gli aggiornamenti distribuiti da Microsoft, posticipandone l’installazione. La funzionalità è disponibile per le

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Il primo aggiornamento di peso di Windows 10 è arrivato la scorsa settimana (non senza inconvenienti) e il sistema operativo di Microsoft porta ora su di sé l’etichetta numero 1511. Tra le principali funzionalità contenute nell’upgrade si trova anche un vitale strumento per le aziende che, con l’ultima build, possono gestire con maggiore autonomia i processi di aggiornamento per il proprio parco macchine. Le imprese che utilizzano le versioni Pro, Enterprise ed Education di Windows 10 e che sfruttano lo strumento Windows Update for Business (Wub) introdotto lo scorso maggio possono ora ritardare fino a quattro settimane la distribuzione degli aggiornamenti di sicurezza rilasciati da Microsoft. È bene sottolineare che il colosso di Redmond, in questo caso, parla di “upgrade” importanti, come questo di novembre, mentre per gli “update” (più frequenti e contenenti patch e fix vari) il discorso non dovrebbe cambiare.

Wub mette nelle mani degli amministratori It il controllo totale delle distribuzioni, consentendo di posticipare l’installazione dei pacchetti per ridurre al minimo il rischio di incompatibilità con i computer aziendali: un mese di tempo è un periodo sufficiente infatti per capire se l’upgrade potrebbe causare problemi noti. Con questo strumento, inoltre, i responsabili informatici possono creare gruppi specifici di macchine per cui impostare il ritardo, in modo da testare le novità su pochi computer e procedere poi all’aggiornamento di tutto il parco Pc.

L’arrivo di Windows 10 ha portato con sé una serie di questioni, tutt’ora parzialmente aperte, sulle nuove modalità di upgrade scelte da Microsoft. Oltre alla segretezza dei contenuti dei download, utenti e aziende si sono lamentati in queste settimane per l’impossibilità di bloccare l’installazione degli aggiornamenti, che vengono quindi prelevati dai server di Redmond e distribuiti sui computer senza quasi chiedere il permesso.

 

 

La novità di Wub rappresenta sicuramente un passo avanti importante, anche se limitato per ora solo alle aziende di medie e grandi dimensioni, in quanto le piccole realtà (per non dire delle singole licenze Home e Pro) difficilmente fanno affidamento alle versioni di classe enterprise di Windows. Inoltre, anche i responsabili It più “fortunati” non potranno intervenire sui contenuti dei pacchetti: potranno sì ritardarne l’installazione, ma non potranno decidere quali parti accettare degli upgrade. Microsoft, per il momento, non conosce una via di mezzo.

 

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