20/01/2012 di Redazione

Windows Phone costa caro, non è un affare

Stando alle rivelazioni di un dirigente di ZTE, sembrerebbe che Microsoft stia facendo pagare le licenze del suo sistema operativo fra i 23 e i 31 dollari. Una cifra doppia rispetto a quella intascata dalla stessa casa di Redmond per le royalty sui brevet

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Microsoft incassa fra 23 e 31 dollari per ciascuna delle licenze di Windows Phone vendute. Lo ha spifferato un dirigente di ZTE al sito inglese TrustedReviews, che ha usato questo espediente per giustificare il prezzo salato del suo nuovo prodotto annunciato in Inghilterra, Tania.

Impossibile non fare il confronto con le cifre chieste dalla stessa Microsoft per l'uso delle licenze relative ad Android, che non si avvicinano nemmeno lontanamente a questi valori (si parla di cifre comprese fra 5 e 15 dollari), e che nonostante tutto rimpinguano le casse di Microsoft con un flusso continuo di denaro sonante, grazie agli accordi sottoscritti con ormai quasi tutti i produttori di telefonia.

ZTE Tania

Incrociando questi dati viene da chiedersi quale sia esattamente la strategia di Microsoft in ambito ultramobile. Il produttore di Redmond sta cercando di entrare (per ultimo, con ampio ritardo) nel mercato smartphone e di avvicinare i numeri pazzeschi macinati da Google. Viene da pensare che per riuscire nell'intento dovrebbe piazzare il suo sistema a prezzi particolarmente ghiotti, per invogliare chi i telefoni li fabbrica e li vende a scegliere Windows Phone invece di Android.

Se le cifre dichiarate da ZTE fossero corrette sembrerebbe invece che Ballmer si stia tirando la zappa sui piedi: perché vendere Windows Phone a un prezzo più alto delle royalty Android, favorendo in buona sostanza la concorrenza? I molti hanno provato a contattare Microsoft per avere delle risposte ma dall'altra parte della cornetta non si è presentato nessuno, quindi si possono solo fare congetture.

Nokia Lumia 800

La prima, più semplice, è che fra gli accordi in essere con Nokia (che è lungi dall'adottare Android e sta gradualmente smantellando anche Symbian) ci sia un tacito favoritismo verso l'azienda finlandese. In effetti Microsoft ha iniziato a pubblicizzare Windows Phone a spron battuto solo da quando sono in commercio i Lumia, le cui vendite positive sono dovute anche a un'azione di marketing non indifferente sovvenzionata da Redmond. Prima solo gli addetti ai lavori sapevano dell'esistenza del sistema operativo mobile di Microsoft, e questo è indicativo.

Il secondo dato che potrebbe suffragare questa ipotesi è che, stando ai dati di Morgan Stanley, Microsoft nel 2012 venderà 43 milioni di telefoni, di cui 37 milioni saranno Nokia e 6 milioni saranno HTC. Già in occasione di questa notizia c'eravamo chiesti come mai non venissero conteggiati produttori del calibro di Samsung, LG o ZTE, che di prodotti con Windows ne hanno sempre avuti i listino. La risposta potrebbe essere il possibile accordo di cui sopra, ma due indizi non bastano per fare una prova e fino a quando non ci saranno altri riscontri la questione resterà un mistero.

E' interessante però la disamina fatta su ZDNet da Mary-Jo Foley, secondo la quale Microsoft potrebbe proporre prezzi differenziati per le licenze di Windows Phone a seconda dell'interlocutore. In questo caso alla base della politica dei prezzi ci sarebbero gli stessi metodi adottati per tutte le altre licenze di Windows, le cui copie costano da tre a cento o più dollari a seconda dell'OEM che si presenta alla cassa, per così dire. Insomma, sembrerebbe che il mondo delle licenze sia tutt'altro che equo.

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