12/07/2018 di Redazione

Zte vede la luce in fondo al tunnel americano

Il Dipartimento del Commercio statunitense sospenderà il divieto che dallo scorso aprile ha impedito all’azienda cinese di operare sul suolo Usa. La società dovrà però pagare prima i 400 milioni di dollari pattuiti come garanzia. Ma il Congresso è ancora

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È iniziato (forse) l’atto finale della vicenda che ha visto protagonisti la società cinese di telecomunicazione Zte e gli Stati Uniti. Il Dipartimento del Commercio americano ha annunciato con un post su Twitter di aver firmato un accordo con la società asiatica grazie al quale sarebbe sospeso in maniera definitiva il divieto di operare negli Usa, attivo dallo scorso aprile. Secondo la dichiarazione, non appena Zte avrà “completato il pagamento in garanzia di 400 milioni di dollari (previsto dall’accordo siglato a giugno, ndr), il dipartimento di Industria e Sicurezza sospenderà il divieto”. In questo modo l’azienda potrà tornare a operare negli Stati Uniti, anche se il ban formalmente rimarrà comunque in vigore per dieci anni (tre in più rispetto a quello precedentemente pattuito).

In più, la società dovrà provvedere a nominare un membro esterno, scelto dal Dipartimento del Commercio, che ne controlli la correttezza e la trasparenza delle attività. Il post specifica che “l’accordo raggiunto con Zte rappresenta la pena più severa e il più rigoroso regime di conformità che il Dipartimento abbia mai imposto in un caso del genere”, così che essa sia da esempio per chi in futuro decidesse di fare lo stesso.

Il divieto di rifornirsi di componentistica americana era stato imposto al vendor lo scorso aprile: Zte si era infatti dichiarata colpevole di violazione dell’embargo commerciale in vigore nei confronti di alcuni Paesi, fra cui Iran e Corea del Nord. Nonostante agli inizi di giugno Donald Trump avesse di fatto rimosso il ban, a seguito di alcune trattative con il governo cinese, il divieto era stato reintegrato con un emendamento bipartisan dal Congresso, che si era detto preoccupato per la sicurezza nazionale.

La scorsa settimana erano stati mossi i primi passi verso la risoluzione della vicenda, con una proroga sul divieto fino al primo agosto per dare la possibilità alla società di svolgere attività di supporto tecnico e di manutenzione sui dispositivi venduti prima del 15 aprile. Nonostante l’ultima presa di posizione del governo, il Senato aveva manifestato seri dubbi sul nuovo accordo, che potrebbe essere ancora rimesso in discussione nelle prossime settimane.

Zte ha rinnovato il proprio board la scorsa settimana e il nuovo Ceo, Xu Ziyang, ha assicurato l’adesione a procedure di compliance più rigorose, come richiesto dalla Casa Bianca. Intanto, la società ha accettato un ulteriore controllo da parte del governo statunitense, il quale dovrà accertare l’utilizzo corretto dei componenti acquistati dai fornitori a stelle e strisce.

 

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