07/11/2023 di Redazione

Il digitale di Yolo in supporto agli intermediari assicurativi

Quotata dallo scorso anno, l’insurtech ha sviluppato un modello che punta all’innovazione delle offerte di broker e agenzie, ad esempio attraverso le micropolizze. Cresciuti del 157% i ricavi del primo semestre.

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Siamo abituati a pensare che le assicurazioni digitali siano una forma di disintermediazione destinata a erodere lo spazio di azione delle classiche agenzie. Yolo prova a sostenere il contrario con un modello di insurtech basato sull’innovazione delle proposte, che sfrutta la tecnologia per ampliare il raggio d’azione di chi opera sul mercato: “Siamo convinti che esista una domanda di prodotti e servizi assicurativi, esplicita o latente”, si esprime così la Chief Communication Officer Roberta Pazzini. “ma l’offerta attuale non appare adeguata alle aspettative di famiglie e imprese”.

Nata nel 2017 e quotata in Borsa dallo scorso anno su Euronext Growth, l’azienda ha chiuso il primo semestre 2023 con ricavi pari a 3,9 milioni di euro, in crescita del 157% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Certo, il risultato netto resta negativo, ma l’incidenza percentuale sui ricavi è scesa in un anno dal -79% al -47%.

Yolo opera con un modello di tipo B2B2C proponendo servizi insurtech a operatori interessati a integrare assicurazioni digitali nella propria offerta, ma anche distribuendo prodotti assicurativi realizzati in collaborazione con le compagnie, tra cui ad esempio Genertel, Axa, Net Insurance, Helvetia ed Europ Assistance. : “Siamo un abilitatore digitale”, spiega la Chief Communication Officer Roberta Pazzini. “Abbiamo soluzioni che possono esser siglate anche dai clienti finali, ma il nostro scopo principale è aiutare chi opera sul campo a far crescere la propria proposizione a andare oltre le polizze tradizionali”.

L’esempio che meglio sintetizza l’approccio riguarda le micropolizze, strumenti legati a esigenze specifiche dei clienti, che possono avere durate anche molto limitate e vanno a coprire aree poco considerate dalle compagnie. Yolo ne ha messe a punto diverse, in ambiti come i viaggi, la salute, lo sport, la casa e la mobilità. Per fare qualche esempio, è possibile assicurarsi per il tempo di un viaggio o per gli infortuni generati da cadute sulle piste di sci, ma anche coprire le cure degli animali domestici e le riparazioni di elettrodomestici o schermi degli smartphone o fruire di prestazioni mediche domiciliari o in remoto.

Roberta Pazzini, chief communication officer di Yolo

Yolo lavora oggi in partnership con circa 450 intermediari assicurativi professionali e una sessantina scarsa di partner distributivi attivi, ai quali propone consulenza e sviluppo di servizi che richiedono flessibilità e velocità di esecuzione: “Possiamo abilitare un partner alla distribuzione attraverso la nostra piattaforma in white-label in un periodo compreso fra le tre e le sei settimane”, illustra Pazzini. “Ma la nostra è anche una piattaforma che offre funzionalità di customer engagement e fa leva sulle capacità di data analytics integrate e su un metodo brevettato di profilazione degli utenti modellato con l’apporto dell’intelligenza artificiale”.

L’azienda svolge anche un ruolo di broker e per accelerare in quest’ambito rientra anche l’acquisizione abbastanza recente della maggioranza di AllianceInSay Broker. Un altro segmento di forte potenziale riguarda gli operatori non assicurativi, come banche, utilities o telco, che sono abilitate alla distribuzione di polizze e sono alla ricerca di soluzioni innovative digital-native.

 
 
 
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