Seagate ha investito 55 milioni di dollari in una tecnologia laser che permetterà di aumentare fino a cinque volte la capacità di storage dei dischi rigidi tradizionali. La tecnologia, nota come Hmr ovvero Heat-Assisted Magnetic Recording (e di cui si parla da un paio di anni), permetterà di scrivere sulla superficie magnetica del disco in modo più stabile e occupando meno spazio fisico, con conseguenti vantaggi in termini di densità e capacità di archiviazione.
I due valori massimi ottenibili saranno, rispettivamente, 5 terabit per pollice quadrato e 30 TB per unità hard drive, ovvero cinque volte la capacità del modello top di gamma attualmente in portafoglio, da 6 TB.
Il futuro è d’obbligo perché si dovrà aspettare fino al 2016 almeno per vedere in commercio il primo prodotto, mentre l’obiettivo fissato per il 2020 è di arrivare alla creazione di un modello da 20 TB. Dopo il lancio dei primi hard drive per data center della gamma Kinetic, l’azienda prepara dunque una nuova innovazione per far evolvere il mondo dello storage, anche in questo caso diretta a soddisfare la crescente domanda di spazio trainata dai Big Data e dall’adozione del cloud.
I 55 milioni di dollari destinati allo sviluppo della tecnologia Hamr si riverseranno negli stabilimenti produttivi di Seagate collocati in Irlanda e negli Stati Uniti, in Minnesota. Oltre che a questo progetto, l’azienda sta lavorando sulla tecnologia Tdmr, Two-Dimensional Magnetic Recording, che potrà permettere di portare fino a 10 terabit per pollice quadrato la densità di scrittura.