25/05/2015 di Redazione

"Affaire" salesforce, 55 miliardi di no a Microsoft

Secondo la Cnbc, per cedere tutta la società alla casa di Redmond, Marc Benioff avrebbe voluto settanta miliardi di dollari e un ruolo dirigenziale. La trattativa rimane quindi in stallo e l’amministratore dell’azienda di Crm prova a tirare la corda, cons

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Che la trattativa si fosse interrotta era un dato di fatto. Ma oggi si conoscono, con tutta probabilità, i motivi. E, ancora una volta, lo scoglio che ha fatto affondare il tutto si chiama denaro. Si parla della volontà del colosso di Redmond di portarsi in casa un altro gigante, Salesforce. Sogno temporaneamente sfumato, come scritto anche su questo sito agli inizi di maggio. Secondo la Cnbc, tornata nei giorni scorsi sull’argomento, Satya Nadella avrebbe fatto a Marc Benioff, Ceo di Salesforce, la classica offerta che non è possibile rifiutare: 55 miliardi di dollari per tutta la società. Ma Benioff, sprezzante della montagna di soldi, avrebbe detto “no”. Il motivo? L’amministratore delegato puntava a una cifra ancora maggiore, ben settanta miliardi.

E non è tutto. Secondo le fonti sentite dal network statunitense, Benioff avrebbe preteso anche un ruolo nel management di Microsoft e il trasferimento del 5,7 per cento del suo pacchetto azionario di Salesforce all’interno della casa di Redmond. Paletti decisamente importanti, che avrebbero costretto Microsoft a prosciugare le sue disponibilità liquide, calcolate intorno ai 95 miliardi di dollari.

Ma Benioff gioca duro perché è consapevole del tesoro su cui è seduto. Come riportato dalla società di ricerca Gartner, infatti, il mercato dei software Crm è cresciuto nell’ultimo anno del 13,3 per cento, arrivando nel 2014 a un valore complessivo di 23,2 miliardi di dollari. Il 47 per cento del fatturato totale del comparto è stato generato da applicazioni Software-as-a-Service basate su cloud. E, ovviamente, il leader incontrastato del segmento è Salesforce, con il 18,6 per cento di quote di mercato.

Secondo Gartner e il suo “Market Share Analysis: Customer Relationship Management Software, Worldwide, 2014”, i dieci software più popolari hanno generato il sessanta per cento del fatturato globale, crescendo di 14 punti rispetto al 2013. Salesforce, nello stesso periodo, ha aumentato le sue entrate del 28,2 per cento, annichilendo altri colossi come Sap. Gli applicativi tedeschi, infatti, detengono un market share del 12,1 per cento e sono cresciuti in termini percentuali di 7,2 punti.

La fotografia della società di ricerca statunitense non fa altro che ribadire il concetto di cui tutti erano già a conoscenza. Cioè che Salesforce è una potenza ed è una delle aziende che ha registrato negli ultimi anni uno dei tassi di crescita più impetuosi in assoluto. Lo testimonia l’ultima trimestrale: 1,51 miliardi di fatturato nel Q1 dell’anno fiscale 2016, con l’obiettivo di arrivare ai dieci miliardi entro la fine dell’anno.

Microsoft, che vuole ampliare sempre più il proprio portafoglio di prodotti cloud, non vede probabilmente l’ora di mettere le mani sulla società di Benioff. Unificando le offerte Crm e abbinandole alla piattaforma Azure o ad altri prodotti as-a-service, il colosso guidato da Nadella potrebbe guadagnare presto una posizione di leadership in questo mercato verticale. L'operazione permetterebbe a Microsoft anche di allungare le distanze da competitor come Apple e Google. Due player che, a differenza di Redmond, non sono mai riusciti a farsi pagare dagli utenti le licenze software.

 

Satya Nadella e Marc Benioff, rispettivamente Ceo di Microsoft e di Salesforce

 

Microsoft, che per ora non ha commentato le ipotesi della Cnbc, non sarebbe però l’unico pretendente al trono. A fine aprile si erano infatti diffuse indiscrezioni sull’interessamento di un altro gigante nell’affaire Salesforce, Oracle, che avrebbe assunto consulenti finanziari per valutare la migliore strategia da mettere in campo. Ma, anche in questo caso, niente di certo. In attesa della prossima voce di corridoio.

 

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