Google accelera sulla conquista della Cina, o meglio sulla riconquista di un Paese in cui la censura statale aveva disincentivato la società di Mountain View a investire. Dopo l'esordio della realtà aumentata di ARCore sull'app store di Xiaomi, ora giunge notizia dell'ingresso di Files Go su quattro marketplace di applicazioni non direttamente legati a Big G: il programma di file manager sarà chiamato con un altro nome, ma esattamente come nel resto del mondo anche per gli utenti cinesei servirà a di gestire, spostare, condividere file su e tra dispositivi Android.
Files Go permette, appunto, di organizzare documenti, immagini e altri tipi di contenuto archiviato sullo smartphone, di liberare spazio in memoria in modo rapido (attraverso suggerimenti automatici dei file da cancellare), di condividere file tra dispositivi anche in assenza di connessione Internet, e altro ancora. Nelle intenzioni originarie di Google, il file manager si presta a risolvere i problemi di mancata connettività di geografie come l'India, dove ha debuttato, ma in effetti l'applicazione ha un'utilità più generale. Oggi è disponibile in molti mercati e particolarmente popolare negli Stati Uniti, dove problemi di rete ce ne sono pochi.
Lo sbarco di Files Go in Cina ben esemplifica la strategia di “raggiro” della censura adottata dalla società di Mountain View: l'applicazione circolerà sugli app store di Tencent, Xiaomi, Huawei e Baidu, essendo il Google Play Store ancora formalmente bandito nel Paese.