Secondo indiscrezioni AMD
potrebbe essere in procinto di licenziare il 5% della forza lavoro a
livello globale. La notizia non è stata confermata ufficialmente, ma stando a
quanto pubblicato dal sito vr-zone
la riduzione sarebbe un'opzione in via di
valutazione.
Il problema riguarderebbe in dettaglio i dipendenti assunti
lo scorso anno nell'ambito del progetto
WIN, voluto dall'ex CEO ad interim Thomas Seifert (attuale Chief Financial
Controller), che aveva portato all'assunzione
di dirigenti e ingegneri per portare
in azienda una ventata di novità e dare uno slancio alla ripresa.
AMD pronta a tagliare altri dipendenti?
Addetti ai lavori riferiscono oggi che il progetto in
questione sia stato un errore sia perché è stato messo in atto prima della
nomina di Rory Read al ruolo di amministratore delegato, con tutti i
cambiamenti strutturali che sono seguiti. Inoltre secondo le risorse umane
l'azienda sarebbe troppo grande rispetto ai progetti in cantiere e "i nuovi assunti non sono stati in grado di soddisfare
i loro obiettivi a causa della quantità di burocrazia" riferisce una
fonte anonima.
A questo si aggiunga che nell'ultimo trimestre fiscale l'azienda
di Sunnyvale ha chiuso con ricavi
in ribasso dell'11% rispetto allo stesso periodo del 2011. Le nuove
piattaforme Jaguar per tablet con le APU Tamesh (in configurazione dual core) e
Kabini (con due o quattro core), indirizzate ai prodotti Windows 8 e Android,
lasciano aperte le speranze per una ripresa, anche in termini di quote di
mercato.
Una riduzione dei dipendenti potrebbe accelerare la ripresa,
anche se è una misura che ci si augura sempre di non vedere applicata. Anche
perché il successo per i produttori di chip oggi passa dalla produzione di
componenti a basso consumo ed alte prestazioni per i prodotti mobile, sia che
si tratti di APU sia di chip grafici. Senza questi le difficoltà saranno difficilmente
aggirabili. L'ultimo taglio di personale di AMD risale al novembre
2011, quando furono lasciati a casa circa 1200 addetti.