30/03/2018 di Redazione

Apple accontenta l'Europa sulla privacy e critica Facebook

Strizzando l'occhio al Gdpr, la società di Cupertino a breve consentirà di cancellare, sospendere e modificare gli account Apple ID in modo più facile. Tim Cook, intanto, prende le distanze da Mark Zuckerberg.

immagine.jpg

I dati degli utenti di Apple sono al sicuro, certo più di quelli che transitano su Facebook: questo vuole farci credere l'azienda di Tim Cook, come rimarcato dall'amministratore delegato in persona quando è ancora fresco lo scandalo piombato sulla società di Mark Zuckerberg a causa di Cambridge Analtyca. In un'intervista video rilasciata a Msnbc e Recode (la cui versione integrale sarà pubblicata la settimana prossima, ma di cui si hanno già anticipazioni), Cook ha preso le distanze dall'operato del social network, finito nell'occhio del ciclone per aver concesso alla società di digital marketing britannica di accedere e di continuare a conservare i dati delle interazioni online 50 milioni di utenti, ben oltre i limiti delle policy di Facebook.

Che cosa farebbe il numero uno di Apple, oggi, se si trovasse nei panni di Zuckerberg? “Io non sarei in questa situazione”, ha risposto Cook, spiegando che nella sua visione l'utente non va considerato come un “prodotto” ma come un individuo da tutelare. “Potremmo guadagnare tantissimi soldi se i clienti fossero i nostri prodotti. Ma abbiamo scelto di non farlo”, ha rimarcato. Accettando per vera questa assicurazione, secondo il principio di presunzione di innocenza, evidentemente è ormai difficile sostenere la medesima cosa per Facebook.

Credere che la Mela non sia un'azienda che opera a fini di lucro è impensabile, visti i suoi risultati economici, e certo i dati sono la sua preziosa materia prima: quelli che transitano sugli iPhone e su iOS, ma anche sui Mac, sulla nuvola di iCloud e su servizi come iTunes, e ancora quelli registrati dallo smart speaker Homepod. È facile però sparare a zero sull'avversario improvvisamente indebolito per chiunque non si sia ancora sporcato le mani (o non abbia ancora dimostrato di avere le mani sporche) in fatto di raccolta e rivendita di dati. Facebook attraversa il momento forse più critico della sua storia ed è forse troppo presto per prevedere come andrà a finire. Al mea culpa di Zuckerberg è seguito, in settimana, l'annuncio di nuovi strumenti per il controllo della privacy e quello di future modifiche di policy, in senso più resitrittivo e tutelante per gli iscritti alla piattaforma social.

 

 

Tornando dalle parole ai fatti, più dei proclami di Tim Cook è forse importante la modifica di regolamento che Apple introdurrà per accontentare i requisiti del Gdpr, il General Data Protecion Regulation. A meno di due mesi dall'entrata in vigore della possibilità di sanzioni per chi non rispetti il nuovo regolamento, la società di Cupertino ha annunciato che permetterà ai suoi utenti europei di fare il download di tutti i propri dati attraverso il portale Apple ID; da qui sarà anche possibile modificare le informazioni personali, disattivare temporaneamente l'account o cancellarlo.

Attualmente è già possibile eseguire tali operazioni in vari modi, per esempio contattando il servizio AppleCare o attraverso singoli servizi, ma presto si potrà fare tutto questo da un solo luogo. Si partirà nei primi giorni di maggio da alcune località europee, per poi estendere la nuova funzione ad altre geografie.

 

ARTICOLI CORRELATI