26/05/2016 di Redazione

Computer e cellulari zavorrano i conti di Lenovo

L’azienda ha chiuso l’anno fiscale 2016 con une perdita netta di 128 milioni di dollari, la prima in sei anni. Fatturato in flessione (-3%) a 44,9 miliardi di dollari. A pesare soprattutto i mercati di Pc e smartphone, anche se in alcune aree emergenti il

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L’impennata del terzo trimestre non ha impedito una chiusura in perdita. Lenovo, principale produttore di Pc al mondo, ha pubblicato i numeri dell’anno fiscale 2016 e, per la prima volta in sei anni, ha dovuto fare i conti con una perdita netta di 128 milioni di dollari. L’esercizio precedente era stato invece chiuso con un profitto di 829 milioni. Il fatturato nei 12 mesi è stato di 44,9 miliardi di dollari, in calo del 3 per cento anno su anno, mentre nel quarto trimestre l’azienda ha generato un volume d’affari pari a 9,1 miliardi (-19%). A pesare sui numeri, secondo quanto riportato dal colosso cinese, “sfide interne ed esterne” a cui va aggiunta la riorganizzazione attraverso la quale il gruppo ha cercato di ridurre i costi (licenziando anche 3.200 dipendenti). Il programma di ristrutturazione di Lenovo ha portato a risparmi, nella seconda metà dell’anno fiscale, pari a 690 milioni di dollari e ha spinto

Le cosiddette “sfide esterne” fanno riferimento soprattutto a un mercato dei Pc in continua frenata (meno 12% nel trimestre, a 8 miliardi), soprattutto nell’area Emea. Il fatturato complessivo in questa regione geografica è stato di 2,5 miliardi di dollari, con un margine dello 0,2 per cento. Nell’ultimo trimestre dell’anno fiscale 2016, l’area Emea ha rappresentato per Lenovo il 27 per cento del giro d’affari mondiale. Malgrado il periodo difficile, il gruppo ha mantenuto comunque il secondo posto nel business dei Pc, con un market share del 20,7 per cento.

Buone notizie invece, secondo i dati comunicati da Lenovo, arrivano dal mercato dei cellulari (+83%) soprattutto in zone come l’Europa dell’Est, il Medio Oriente e l’Africa. Il business enterprise, che racchiude soluzioni server e storage, è stato riorganizzato di recente con una nuova struttura della forza vendita, dando così vita anche in Emea al nuovo “Data Center Business Group”, le cui operazioni sono ufficialmente partite il 1 aprile 2016.

A livello globale il settore enterprise ha registrato un aumento del 73 per cento anno su anno, con forti tassi di crescita soprattutto in Cina e in altri Paesi emergenti. In doppia cifra anche il business mobile, con volumi in aumento del 96 per cento in Asia Pacifico e di 46 punti in America Latina. Anche se due recenti ricerche di Idc e di Gartner hanno riportato che Lenovo è ormai uscita dalla top five dei principali vendor di smartphone.

 

Fonte: Lenovo

 

E altri analisti sono concordi. I tagli dei costi non sarebbero stati sufficienti per attenuare l’impatto di un business dei cellulari più debole del previsto. Ken Hui, della banca di investimento Jefferies, ha sottolineato come gli smartphone rappresentino oggi la principale sfida per Lenovo e un capovolgimento di fronte futuro è improbabile. Troppa, infatti, la competizione in mercati emergenti come l’India e il Brasile, falcidiato da una devastante crisi economica e politica interna.

E per il futuro? “Affrontate le questioni operative aziendali, abbiamo già preso una serie di provvedimenti proattivi e di vasta portata”, ha spiegato Yang Yuanqing, Chairman e Ceo del gigante cinese. “Per esempio, alcune decisioni chiave in ambito organizzativo, di leadership, di prodotti e canali di vendita per tornare alla crescita nella telefonia mobile. Abbiamo adottato inoltre un nuovo sistema operativo multi-business e, al contempo, integreremo via via la nostra tradizionale forza nei dispositivi destinati agli utenti finali con le nostre nuove capacità nel cloud e nelle infrastrutture”.

 

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